mercoledì 21 dicembre 2011

LA SCHEDA D'ALLENAMENTO? SONO IO!

Nel mio lavoro trovo a confrontarmi spessissimo con questo dilemma: scheda si o scheda no?

Che poi, cosa vuol dire scheda realmente? Scheda è il nome comune che viene dato ad un programma di allenamento più o meno strutturato, dipendente direttamente da alcune variabili non trascurabili come esigenze della persona, gli obiettivi da raggiungere, il tempo a disposizione. Non ho elencato alcune altre variabili che influiranno direttamente sul risultato quali alimentazione, motivazione, conoscenze di base del soggetto.


Detto ciò la domanda che mi sorge spontanea e che vi pongo è questa: vi sembra tanto semplice rispondere all’esigenza comune del “mi puoi fare una scheda per allenarmi?” detto così, tanto per avere un qualcosa da fare nel tempo da sprecare in palestra? La risposta è ovvia, ed è per questo che i programmi di allenamento dovrebbero essere fatti considerando i tanti parametri sopra elencati e solo e soltanto sotto la supervisione e il controllo regolare del personal trainer.


Personalmente ho fatto una scelta: non stilo programmi di allenamento. Sembrerà anti-democratica visto che chi non utilizza il mio servizio di personal training non avrà accesso ai miei allenamenti, ma ho fatto questa scelta sulla base di alcune considerazioni:


In primis, credo che nessuno possa ricordarsi tutti i dettagli di ogni esercizio assegnato. D’altra parte è normale: un personal Trainer ha impiegato tempo e denaro per formarsi e analizzare in ogni piccolo dettaglio i movimenti e le sfumature anatomiche e non si può pretendere altrettanto da chi la palestra la frequenta per svago o passione 3 volte a settimana. E’ come pretendere da chi guida di essere un’eccellente meccanico.  Impensabile.  Questo rende  inevitabilmente buona parte degli esercizi inefficace e talvolta pericolosi. 


Inoltre, scena vista e rivista, per quanto una scheda possa essere personalizzata ha una scadenza, un punto oltre al quale ogni persona comincia a non progredire più ed ovviamente ad annoiarsi. In questa fase o decide di rivolgersi nuovamente al trainer, oppure nella peggiore delle ipotesi comincia ad improvvisare grazie a consigli di amici e pseudo-istruttori improbabili, aggiungendo il danno alla beffa. 


Vi pongo un’altra domanda: come si può inoltre programmare il lavoro di una persona per il lunedì tra 3 settimane senza sapere quella persona come starà dal punto di vista psico-fisico? Se avete programmato un’allenamento gambe/addome ad una ragazza e questa proprio quel lunedì ha il ciclo? Rispondetevi da soli.


Ovviamente l’obiezione che mi sentirò dire subito sarà: “Certo Thomas, per te è facile parlare, ma con quello che costa un PT!!”. Vi rimando al mio articolo di qualche tempo fa.


Pertanto, ben vengano promemoria per allenarsi tra le sedute con il Personal Trainer e programmate dallo stesso, ma no assoluto a programmi di allenamento che vadano oltre le due settimane. 


Cari colleghi, come sempre quello che scrivo è solo una mia opinione, ma vi ricordo quello che disse un mio illustre collega: “LA SCHEDA SONO IO”!


Buon allenamento!

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