mercoledì 21 dicembre 2011

LA SCHEDA D'ALLENAMENTO? SONO IO!

Nel mio lavoro trovo a confrontarmi spessissimo con questo dilemma: scheda si o scheda no?

Che poi, cosa vuol dire scheda realmente? Scheda è il nome comune che viene dato ad un programma di allenamento più o meno strutturato, dipendente direttamente da alcune variabili non trascurabili come esigenze della persona, gli obiettivi da raggiungere, il tempo a disposizione. Non ho elencato alcune altre variabili che influiranno direttamente sul risultato quali alimentazione, motivazione, conoscenze di base del soggetto.


Detto ciò la domanda che mi sorge spontanea e che vi pongo è questa: vi sembra tanto semplice rispondere all’esigenza comune del “mi puoi fare una scheda per allenarmi?” detto così, tanto per avere un qualcosa da fare nel tempo da sprecare in palestra? La risposta è ovvia, ed è per questo che i programmi di allenamento dovrebbero essere fatti considerando i tanti parametri sopra elencati e solo e soltanto sotto la supervisione e il controllo regolare del personal trainer.


Personalmente ho fatto una scelta: non stilo programmi di allenamento. Sembrerà anti-democratica visto che chi non utilizza il mio servizio di personal training non avrà accesso ai miei allenamenti, ma ho fatto questa scelta sulla base di alcune considerazioni:


In primis, credo che nessuno possa ricordarsi tutti i dettagli di ogni esercizio assegnato. D’altra parte è normale: un personal Trainer ha impiegato tempo e denaro per formarsi e analizzare in ogni piccolo dettaglio i movimenti e le sfumature anatomiche e non si può pretendere altrettanto da chi la palestra la frequenta per svago o passione 3 volte a settimana. E’ come pretendere da chi guida di essere un’eccellente meccanico.  Impensabile.  Questo rende  inevitabilmente buona parte degli esercizi inefficace e talvolta pericolosi. 


Inoltre, scena vista e rivista, per quanto una scheda possa essere personalizzata ha una scadenza, un punto oltre al quale ogni persona comincia a non progredire più ed ovviamente ad annoiarsi. In questa fase o decide di rivolgersi nuovamente al trainer, oppure nella peggiore delle ipotesi comincia ad improvvisare grazie a consigli di amici e pseudo-istruttori improbabili, aggiungendo il danno alla beffa. 


Vi pongo un’altra domanda: come si può inoltre programmare il lavoro di una persona per il lunedì tra 3 settimane senza sapere quella persona come starà dal punto di vista psico-fisico? Se avete programmato un’allenamento gambe/addome ad una ragazza e questa proprio quel lunedì ha il ciclo? Rispondetevi da soli.


Ovviamente l’obiezione che mi sentirò dire subito sarà: “Certo Thomas, per te è facile parlare, ma con quello che costa un PT!!”. Vi rimando al mio articolo di qualche tempo fa.


Pertanto, ben vengano promemoria per allenarsi tra le sedute con il Personal Trainer e programmate dallo stesso, ma no assoluto a programmi di allenamento che vadano oltre le due settimane. 


Cari colleghi, come sempre quello che scrivo è solo una mia opinione, ma vi ricordo quello che disse un mio illustre collega: “LA SCHEDA SONO IO”!


Buon allenamento!

sabato 5 novembre 2011

THE FAMILY PLAN - DIMAGRIRE CON IL SISTEMA CST


Ebbene si, dopo qualche tentennamento ed opera di convincimento ed autostima mi sono deciso: presterò il mio fisico “possente” alla scienza, e più precisamente alla causa della CST Family. Da qui il nome: “The Family Plan”.

Ma di cosa si tratta?

L’idea è nata in realtà per andare incontro ad alcune esigenze e curiosità, alcune di tipo personale, altre di tipo scientifico. OK, forse scientifico è un parolone, diciamo che eravamo curiosi di capire se il sistema CST/TACFIT avrebbe potuto ovviare alle esigenze di chi, come me, voleva prima di tutto buttare giù dei chili, senza perdere muscoli e performance, anzi, cercando di aumentare contestualmente queste ultime.

Da qui abbiamo deciso di “usarmi” come caso studio: . un piano di allenamento CST unito ad un piano alimentare propostomi da Head Coach Alberto Gallazzi. Un binomio che nel giro di 3 mesi darà un risultato.

Quale?

Beh, per questo vi chiedo di attendere 3 mesi in cui mi allenerò alternando protocolli TACFIT a sedute con i Clubbells, sessioni di mobilità articolare a circuiti Flowfit, prestando massima attenzione ad un’alimentazione non convenzionale. Non ho dubbio del successo del programma, ma per poterlo dimostrare a tutti ho effettuato diverse valutazioni, quali BIA, plicometria, pesatura e fotografie che saranno pubblicate insieme ad un report più dettagliato possibile tra 90 giorni.

STAY TUNED!

mercoledì 28 settembre 2011

PERCHE' LE DIETE NON FUNZIONANO?

La risposta è tanto semplice quanto snobbata: PERCHE' NESSUNO LE FA!

Cercherò di spiegarmi meglio. Mi sono documentato su molti tipi di dieta, dalla paleo alla dissociata, dalla zona alla iper-proteica, e sulla carta ognuna ha il suo perchè e non può che funzionare! E' come andare da Milano a Roma, di strade ce ne sono diverse, ma alla fine il risultato è lo stesso. Mi sbilancio oltre, anche le diete delle riviste sarebbero certamente utili a chi cerca di perdere peso, ma....

Il problema nasce da subito: convincersi di mettersi a dieta è di per se una lotta tra il bene il male. Da una parte la salute, il benessere e la longevità e dall'altra parte il gusto, il godimento del cibo e l'appagamento. Anche se è vero che vi sono cibi che soddisfano tutti e sei questi criteri, in linea di massima tutti gli altri  cibi si schierano o per una o per l'altra fazione. Purtroppo siamo esseri umani e per natura attratti dal male, per cui tendiamo a scegliere il gusto e l'appagamento.

Il secondo problema è la difficoltà di reperire alcuni cibi e i relativi costi. Se io vi dicessi di mangiare molto salmone selvaggio del pacifico, uno degli alimenti in assoluto migliori, o del petto di pollo BIO, molti di voi avrebbero già difficoltà a reperirlo e i più fortunati si dovranno confrontare con prezzi proibitivi. Spesso questo causa un calo di motivazione e addio dieta.

Il terzo problema di molte diete è la difficoltà di preparazione. Il pesare tutto, il prepararlo secondo regole ferree, esempio fare tutte le verdure al vapore, spesso causa stress, che non solo non favorisce il dimagrimento, ma è una delle motivazioni principali di abbandono.

La quarta problematica è l'aspettativa troppo alta. Chi si mette a dieta vuole perdere tanto peso in poco tempo. Due cose che non si combinano molto bene. Soprattutto il problema nasce se si dimagrisce velocemente e poi si verifica il classico blocco. E' in questo momento che l'80% delle persone fallisce, anche se il blocco è regolarissimo. Superato quest'ostacolo il dimagrimento sarà lento ma progressivo.

Faccio un'appello a dietologi e dietisti, anche se negli ultimi tempi la tendenza sta cambiando: rispettate le abitudini alimentari dei vostri assistiti, spiegate loro quello che succederà al loro corpo nei mesi successivi, supportateli dal punto di vista psicologico.

Detto ciò, concludo ribadendo il concetto: TUTTE LE DIETE FUNZIONANO...BASTA FARLE!

venerdì 26 agosto 2011

CIBO: NON LO SAPEVO!

L'altro giorno ero al bar della mia palestra, intento a lavorare sul PC quando arrvia una signora ed esordisce: "Vorrei un centrifugato!". Alla domanda del barman su cosa ci volesse dentro la signora ha proseguito: "Intanto delle arance, la vitamina C fa tanto bene..una banana, che dopo l'attività fisica mi aiuta tanto e poi, visto ch è estate, mettiamoci anche qualche carota, per l'abbronzatura...che dice?" 
Che doveva dire il barman? D'altra parte come il 99% delle persone comuni non sapeva che stava per preparare un cocktail letale.

Ok ok...ho esagerato un po', ma quello che la signora stava per bere e all'apparenza sembra una bevanda sanissima, in realtà è una bomba calorica, iperglicemizzante e probabilmente pieno di residui di pesticidi.

Con questo esempio ho voluto evidenziare una delle lacune maggiorni che le persone comuni hanno nella loro educazione alimentare: l'ignoranza, intesa proprio come ci ricordavano Aldo, Giovanni, e Giacomo non è altro che ignorare qualcosa.

Se infatti vi chiedessi quale bevanda tra spremuta d'arancia e birra sia più salutare, nessuno avrebbe dubbi puntando sulla prima. In realtà non è proprio così: la spremuta contiene 33 kcal per 100ml ed è altamente iperglicemizzante e ricca di zuccheri della frutta, inoltre spesso viene corretta con dello zucchero da cucina, il che la rende l'alimento perfetto per depositare grasso sulle vostre maniglie. La birra, pur non essendo certamente una bevanda dietetica ha 30 kcal per 100ml, inoltre è ricca di vitamine del gruppo B che servono per la sintesi proteica nei muscoli e nonostante abbia un valore glicemico molto alto (110), ha un contenuto di glucide puro molto basso, rendendo dunque la sua assunzione in quantità normali irrilevante ai fini della glicemia. Se poi la scegliete tedesca la sua purezza la garantisce la legge di purità tedesca che risale addirittura al 1516 e che prescrive che siano usati solo 3 ingredienti: acqua, luppolo e malto d’orzo. Provate a guardare sull’etichetta di un’altra nazione.

Restando tra le bevande voglio sfatare un'altro mito. Quello delle bevande isotoniche per sportivi. Avete presente tutti quei liquidi colorati (e che colori!!) che ci fanno l'occhiolino dagli scafali del supermercato o nel frigo della nostra palestra? Beh, lasciateli là. Innanzitutto perche una bevanda non dev'essere iso-tonica (cioè con la stessa concentrazione di elettroliti che sono presenti nei liquidi umani), ma ipo-tonica, cioè con una concentrazione minore rispetto al corpo umano. Solo così può avvenire una corretta reidratazione. Per non parlare di zuccheri aggiunti che li portano ad avere anche 45 kcal per ogni 100 ml (cioè 225 kcal per bottiglietta), ma anche degli aromi, coloranti e sostanze con denominazioni strane di cui ignoravamo l'esistenza. Se volete una bevanda che si addica meglio, sciogliete dei sali minerali in una bella bottiglia d'acqua naturale.

Abbiamo nominato l’acqua: controllate sempre il valore del residuo fisso ed accertatevi che non si aggiri mai oltre i 100 mg/l, anzi se mi permettete di fare un po’ di pubblicità vi consiglio due acque con un rapporto qualità prezzo più che accettabile: Lauretana e Sant’Anna.

Ma passiamo ora ai cibi: tutti sanno che le verdure fanno bene, ma meglio belle fresche comprate dall’ortofrutta e non quelle congelate, chissà quanti passaggi hanno subito? Sbagliato! Da figlio di contadino vi spiego il percorso che le verdure fresce fanno prima di finire in tavola: vengono intanto raccolte e a fine giornata incassettate e lavate. Quindi se sono state raccolte di mattina una giornata è già passata. In nottata finiscono al mercato ortofrutticolo, quello che vende all’ingrosso. Qui i negozianti acquistano quello che necessita. Poichè i mercati all’ingrosso non sono sempre in posizione comoda e visto che il tempo è denaro, il nostro amico fruttivendolo acquisterà qualcosina in più per i giorni. Intanto un’altra giornata è passata. Ora la verdura finisce parzialmente sul banco del negozio ma in buona parte nella cella frigo, da dove verrà levata all’occorrenza. Noi la acquistiamo, la mettiamo nel nostro frigo e la consumiamo successivamente. Pertanto: nel migliore dei casi la verdura ha 2-3 giorni prima di essere consumata, nel peggiore dei casi anche 6-7 giorni. Cosa volete che sia rimasta delle caratteristiche benefiche? Non voglio spingervi ad acquistare surgelato, ma in questo caso le verdure vengono raccolte, portate nel centro di lavorazione, e spesso la sera stesse sono già surgelate. Una bella differenza.
Ma il mio consiglio finale è quello di rivolgervi direttamente ad un contadino. Oltre ad essere una sana abitudine, spesso vi faranno vivere in diretta il momento della raccolta. Se poi la coltivazione è stata fatta sotto regime biologico, tanto meglio: costa qualcosa di più, ma il gusto e la salute ne guadagnano.

La stessa cosa vale per il pesce. E’ vero che oggiggiorno i trasporti merce sono rapidissimi per cui anche sulle tavole di Milano si può trovare pesce pescato fresco e di altissima qualità. Ma lo saranno anche le orate allevate in Grecia che a sconto troviamo sul banco del pesce nel supermercato? Meditate.
Il pesce surgelato invece spesso viene confezionato già sulle barche, al massimo nello stabilimento al porto di arrivo, dove comunque nella maggior parte dei casi arriva vivo. Tra l’altro ormai ci sono negozi specializzati nel pesce surgelato, non tutto è buono, ma se rischiate qualche tentativo qualcosa di ottimo salta fuori sempre.

E dove vogliamo lasciare il pane?? Tutti lo sappiamo, quello integrale è più salutare. Ma lo è davvero? Si, se fosse davvero integrale. In realtà la dicitura “pane con farina integrale” è piuttosto ingannevole. Indica un pane a cui, oltre al circa 60% di farina bianca viene aggiunta farina integrale in minor misura e crusca che ha un basso costo. Il pane “di farina integrale” purtroppo è difficilmente reperibile, ma in molti supermercati di origine tedesca si trova confezionato. Non è il massimo ma è comunque meglio del pane bianco della tradizione mediterranea. Se invece volete unire l’utile al dilettevole, io mi regalo ognittanto qualche giorno a Monaco di Baviera e torno con 10-15kg di pane squisitissimo che affetto e congelo.

Un’altro alimento molto diffuso e controverso è il pollo. Sulle confezioni o dai macellai se ne leggono di tutte: nostrale, pollo 100% italiano, allevato a terra, allevato all’aperto, ecc. Ma cosa significa in realtà. Se non c’è scritto nulla probabilmente è stato allevato in gabbie minuscole, imbottito di ormoni ed antibiotici e la carne vi cascherà dall’osso prima che arrivi alla bocca. L’allevamento a terra non è molto diverso: migliaia di polli che si spintonano mentre viene loro fornito il solito cibaccio di quelli nelle gabbie. Allevati all’aperto in genere sono quelli di prima che hanno anche la possibilità di vedere la luce del giorno qualche minuto poichè possono uscire dai pollai per 2-3m. Se volete seguire il mio consiglio, rivolgetevi al contadino che ha i polli che corrono per il campo. E’ vero, la carne è più dura e resta attaccata all’osso, ma volete mettere?

Per adesso mi fermo qui, spero di esservi stato utile e di avervi dato una mano ad arricchire la vostra educazione alimentare. So’ che molte cose dette sono correlate a costi maggiori, ma ricordatevi che siete quello che mangiate, e questo non è solo un detto, ma un dato di fatto.

venerdì 5 agosto 2011

DETOX: 4 KG IN 7 GIORNI!

Ebbene sì, non ci ho pensato troppo, mi è stato proposto ed ho testato per voi un programma di detossinazione estrema. 
Vi farò un riepilogo giorno per giorno di quello che ho potuto appurare dal punto di vista fisico e  psicologico. 
Sono certo che non sarà facile viste le ferree regole, soprattutto per un personaggio vizioso come me. 
Ho deciso di cominciare di venerdì, pensando che i primi 3 gg saranno i più duri e finirò giovedì sera. 
Ho deciso di non praticare alcuna attività fisica per rendere l’esperimento il più attendibile possibile.


Riassumo brevemente quello che andrò a testare:

Settimana di detossinazione estrema, volta all’eliminazione delle tossine che in modo cronico si accumulano nel fisico, sovracaricando reni, fegato, ed apparato digerente con tutte le conseguenze che ne seguono.

Durata: 7 giorni, da venerdì 29 Settembre mattina a giovedì 5 Agosto sera.


Cosa posso assumere: frutta (no banane, anguria, melone, arance), verdure di cui il 70% crude, 3-4 litri d’ acqua, tisane di frutta, e a giorni alterni 50g di riso integrale e legumi a volontà. Integro con un multivitaminico/multiminerale ed un depurativo per il fegato a base di broccolo. 
Non devo pesare niente e posso mangiare a volontà. 
Non posso assolutamente condire con sale, solo con spezie e 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva al giorno. 
Tutto dev’essere cotto a vapore o pressione e con acqua minerale naturale.


Cosa è proibito tassativamente: tutto quello che non è elencato sopra, compresi té, caffé, alcoolici, carne, latticini, carboidrati semplici ecc.


Attività fisica: è consigliata nei limiti delle possibilità. La mancanza di carboidrati complessi in modo così drastico potrebbe farsi sentire sotto forma di stanchezza e spossatezza. La mancanza di proteine animali ovviamente non giova all’apparato muscolare.


ARRIVIAMO AL DUNQUE:


Day 1: E’ un venerdì. Avevo deciso di cominciare dalla cena, ma mi sono svegliato motivato, e così ho cominciato la giornata con una pera, una mela ed una pesca. Ho proseguito con una ciotola di rucola e pomodorini conditi con limone ed 1 cucchiaio di olio ed ho bevuto 2 litri di acqua entro le 13.30. In pomeriggio ancora frutta ed acqua, a cena un’insalatona di verdure crude.


Stato fisico: ovviamente essendo il primo giorno non ho potuto apprezzare grossi cambiamenti a parte le frequenti gite al bagno per fare pipì. In generale ho sentito una generale stanchezza e un leggero mal di testa. In serata anche l’intestino ha detto la sua.


Stato mentale: Devo dire che sono partito estremamente motivato, quasi euforico. Già sull’ora di pranzo ha cominciato a farsi sentire un certo nervosismo legato alla fame di cibo abituale, sfociato in depressione pomeridiana anche perchè per fare pipì mi sono dovuto fermare in un’autogrill ritrovandomi circondato da lasagne, roastbeef e patatine! 
Per fortuna sono andato a letto presto e così il Day 1 è finito! Speriamo che domani sia meglio.


DAY 2: oggi potevo mangiare di più. I legumi e i 50g di riso integrale, oltre a frutta e verdura a volontà. Questa prospettiva e quasi 10 ore di sonno mi hanno fatto affrontare meglio la giornata. Ho scoperto che mi spetterebbe anche una fetta di pane di kamut o farro a pranzo e cena, ne ho approfittato a cena.

Stato fisico: ho riposato bene e a lungo, le funzioni corporali hanno cominciato a lavorare a pieno ritmo. Tanta pipì e tantissima pupù. Molta anche la stanchezza, tanto da voler andare a letto già alle 21.


Stato mentale: Il fatto di poter mangiare di più mi ha fatto partire ottimista ed ho sopportato decisamente meglio di ieri la giornata. Certo i cibi non soddisfano appieno il palato, ma lo stomaco sì. Un certo nervosismo di base persiste.


DAY 3: Altra giornata tutta frutta e verdura, per fortuna ho le fette di pane. Cosi dopo una mattinata tutta frutta, a pranzo ho mangiato spinaci conditi col cucchiaioi d’olio e limone, e dei peperoni cotti, con la fetta di pane. Meno acqua del solito, ma ho cercato di recuperare in serata. A cena per fortuna mi sono toccate le verdure al forno, patate comprese, quindi ho fatto a meno della fetta di pane.

Stato fisico: Sono nel pieno della detossinazione e le corse in bagno per vari motivi non si contano. Mi sento bene e sempre meglio, ho resistito anche ai colpi di sonno serali che hanno caratterizzato i primi giorni. 
Macroscopicamente si nota una riduzione del volume dello stomaco, mentre l’intestino tende a sembrare gonfio, dovuto probabilmente alla fermentazione della frutta. Domani ci sarà la pesata intermedia.


Stato mentale: Anche se ormai mi abituo a mangiare senza sale ed ho assimilato certi ritmi, i momenti di crisi arrivano comunque e con puntualità. Il dire “quello che farò” appena finiti questi giorni occupa più di un pensiero al giorno e la soglia di nervosismo si mantiene sana. 
Stranamente le rinunce che più pesano in questa fase sono proprio legate a cibi sani come salmone, tonno, carne, piuttosto che a vizi come aperitivi, dolci o birre ghiacciate.


DAY 4: Anche oggi potevo mangiare 50g di riso e legumi a cena. Ho rinunciato al pane a pranzo, me lo sono concesso la sera con una valanga di ceci ed un’insalatona. Per il resto un po’ meno acqua del solito.


Stato fisico: ho perso 2kg in 3 gg e 5 cm di circonferenza addome. Non male. Comincio ad abituarmi a questo tipo di alimentazione, anche se non ho molta energia per attività extra. La stanchezza serale arriva presto, intorno alle 21.00.


Stato mentale: è stata la giornata più dura. Da una parte la soddisfazione dei 4 gg che stavano finendo, ma davanti la prospettiva di altri 3 gg di agonia. Il nervosismo è andato alle stelle e la voglia di non fare niente è indomabile. Non mi vanno neanche le cose che in genere mi divertirebbero. Depressione? Può essere.


DAY 5: Altro giorno solo a frutta e verdura. Mi sono allietato i pasti con un po’ di guacamole (crema di avocado) e con tanto peperoncino per insaporire i miei piatti. Ho bevuto meno e avevo meno fame. Oggi ho mangiato uva, susine, peperoni, mele e mirtilli, nonchè un insalata mista scondita.


Stato fisico: Mi sento bene, anche se la fame persiste. Non tanto come sensazione quanto di voglia di proteine. Le funzioni corporali hanno rallentato, ma mi sono accorto di alcuni miglioramente dello stato di salute generale come ad esempio le gengive che non sanguinano più durante la pulizia dentale.


Stato mentale: Ormai sono rassegnato e ormai vedo il traguardo! Ciò non vuol dire che la “soglia d’attenzione” per gli altri sia bassa, sono ancora nervosissimo. A chi mi sta intorno ho chiesto comprensione, ma non sempre se ne ricordano. Altri due giorni davanti....

DAY 6: Mi sto sforzando di bere gli almeno 3 litri prescritti. Oggi è un’altro giorno con legumi e farro (in sostituzione del riso) rigorosamente integrale. A pranzo dunque farro integrale, pomodorini, rucola e cipolle di tropea. 
Durante il resto della giornata frutta a gogo con susine, ribes e compagnia bella e a cena la fetta di pane di kamut e fagioli con pomodoro.


Stato fisico: come dire, tutto procede tranquillo. Niente a che vedere con DAY 2&3, ma continuo a sentirmi pulito. La stanchezza persiste soprattutto in pomeriggio.


Stato mentale: Come detto, la prospettiva di un solo altro giorno mi dà forza, anche se pensare ad altre 24 ore senza cibo appagante non mi sembra che potrà essere una festa! Continuo ad avere sintomi di depressione e mal di testa, probabilmente dovuto alla mancanza di carboidrati e grassi.


DAY 7: E’ l’ultimo giorno di questa durissima settimana. E come tale scorre abbastanza veloce, anche se ho continuato a guardare l’orologgio di continuo. Era la giornata solo frutta e verdura. Come nelle altre ho abusato di frutti di ogni genere comprese di bacche (more oggi). Ho bevuto abbastanza, sicuramente ho superato i 3 litri, ed ho bevuto anche durante la notte dovendomi alzare 3 volte.


Stato fisico: sono cambiato. Ho una silouhette diversa. Certo, non sono un grissino, ma le magliette abbondano e mi sento più leggero. Non ho disturbi di sorta che prima mi affliggevano, dormo piuttosto bene e non ho più alcun problema digestivo.


Stato mentale: l’ultimo giorno è durissimo. Sai che sei alla fine, sai che domani “potrai” e tutto ciò ti allunga i minuti in ore e ti fà sembrare una susina uno scarafaggio. A cena ho mangiato per inerzia e solo perchè sapevo che sarei andato a letto da lì a poco. Comunque...E’ FINITAAA!!!


DAY 8 >: Il primo giorno dopo i 7 gg di fasti sarà di assoluta libertà. 
Colazione al bar (no zucchero), pranzo con pasta di kamut integrale al salmone e a cena andrò fuori per una tagliata di manzo ed un buon bicchiere di vino. 
Da domani cercherò di mantenere un regime simile a quello di questa settimana, aggiungendo cibi altamente proteici come: carne di manzo e pollo, salmone, tonno e uova. Cercherò di non usare carboidrati raffinati e se mangerò riso o pasta lo farò solo a pranzo e rigorosamente integrali. 
Come sempre le “diete” non dovrebbero essere fine a sé stesse, ma dovrebbero lasciarci una nuova coscienza alimentare. Ne farò tesoro.


REPORT FINALE:


Resoconto fisico: devo dire che sono rimasto sorpreso ma fino ad un certo punto, nel senso che credevo in quello che facevo. E sono stato ripagato. Ho perso 4kg in 7 giorni, ma ATTENZIONE signore: ho perso 4 kg di peso, non sono necessariamente dimagrito. La componente maggiore è da imputarsi ai liquidi in eccesso che trattenevo e che in mancanza di sale e con un’idratazione abbondante (3 litri o più di acqua al giorno) sono stati eliminati rapidamente. 
Quello a cui dò maggiore importanza è la perdita dei cm di circonferenza: 5,5cm a livello dello stomaco e ben 7cm a livello dell’addome, segno evidente della miglior funzionalità dell’apparato digerente nel suo complesso, reni e fegato compresi. La mancanza assoluta di proteine animali ha probabilmente intaccato la mia struttura muscolare, grazie al famosissimo processo di catabolismo, ma in una settimana sola il danno dovrebbe essere ridotto al minimo. La scelta di non fare attività fisica ha reso l’esperimento più attendibile, ma l’inattività mi ha causato una lieve sciatalgia. Ovviamente se decideste di seguire questo regime alimentare, accompagnandolo ad un’attività fisica regolare, i risultati dovrebbero essere amplificati senz’altro. 
In conclusione consiglierei vivamente una settimana detossinante a tutti, viste le normali abitudini alimentari medie. Può solo che giovare al vostro benessere e rendervi più sani ed efficienti.


Resoconto mentale: E’ durissima!! Per uno vizioso come me in realtà è una violenza vera e propria. 
Premetto che questo aspetto è assolutamente soggettivo. A chi mangia poca carne, non ama vino e birra, prende pochi caffè non sembrerà difficile, ma per un carnivoro come me le privazioni sono state delle torture, in alcuni frangenti. A chi decidesse di fare questa settimana DETOX consiglio di pensarci non una volta, ma 6 o 7! Anche perchè o la si fà bene o si rinuncia. 
Io personalmente non ho sgarrato nemmeno una volta: nè un chicco di sale, nè un caffè, e nemmeno un pezzo di ciccia. La cosa più difficile per me sono state le pubblicità in TV del tonno e compagnia, passare per strada e vedere i Bigmac di McDonald’s sui cartelloni (io che ci andrò 2 volte l’anno) o vedere i miei commensali divorare hamburger di manzo e parmigiano. In definitiva direi che è dura ma ne vale la pena.


BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!!

lunedì 18 luglio 2011

TACFIT&COMBAT BOOTCAMP 2011

Nei giorni 9-10 Luglio 2011 nei pressi del paesino Antey-St.André in Valle d'Aosta si è svolto il TACFIT & COMBAT BOOTCAMP 2011, a cui ho partecipato visto l'incredibile livello di profssionalità e preparazione dei Coaches.

Il Camp è stato promosso ed organizzato da CST-ITALY, nelle persone di Gianluca Favro ed Alberto Gallazzi. Il secondo è stato anche Head Coach dell'evento accanto ad Arik Goldenberg, israeliano e luminare dell'arte di difesa personale Krav Maga con la sua organizzazione STAY SAFE KRAV MAGA.
Accanto a loro anche due Coaches di livello internazionale come Vik Hothi, Fighter K1 ed esperto di combattimento con le armi, e Luca Lazzerini, Master MMA.

Ma arriviamo al dunque:

Premetto che conoscevo bene i soggetti che mi avrebbero guidato per due giorni nella sofferenza, ma sapevo altrettanto che mi avrebbero condotto a conoscere i miei limiti fisici ma soprattutto mentali. Nulla è rimasto al caso, tutto era organizzato per rendere il nostro compito durissimo ma realizzabile.

Il Camp è stato la "due giorni" più dura della mia vita, nonostante avessi passato i difficilissimi 5 giorni delle certificazioni CST/TACFIT a novembre 2010. E non lo è stato solo per me, ma per tutti i componenti della squadra.
Sì perché di squadra si trattava: ogni allenamento, ogni prova, ogni sofferenza è stata sempre stata affrontata in squadra, come quando un membro sfiancato dalle prove fisiche è stato portato in spalla dai compagni, che si davano il cambio, per un pendio ripidissimo prima in discesa e poi in salita al solo fine di creare lo spirito di gruppo.

La giornata iniziava alle 6.30 del mattino con una salutare corsetta guidata da Coach Alberto Gallazzi, talvolta scalzi e talvolta interrotta da "sparring", pugilato controllato, a mani nude...e per chi si è trovato di fronte il Coach, le "more" sulla pelle erano assicurate! Ma questo era solo l'inizio.

Arik Goldenberg ci ha messo il suo appena dopo colazione: il primo giorno con un'estenuante allenamento fisico in stile esercito israeliano che ha fatto sputare sangue e parolacce ai partecipanti, e il secondo giorno insegnandoci tecniche di Krav Maga davvero eccezzionali e sicuramente utili a tutti per un'eventuale momento di crisi.

Ci hanno deliziati delle loro arti anche Vik Hothi e Luca Lazzerini, rispettivamente nel combattimento con le armi (bastone e coltello) e nelle tecniche di lotta a terra MMA, altri due grandissimi professionisti.

In totale oltre 17 ore di allenamenti in 2 giorni, che ci hanno messi nella condizione di affrontare l'ultima prova: l'assalto alla collina! 300 metri in salita, con avversari che sbucavano da ogni angolo e che andavano neutralizzati uno dopo l'altro. Tutti i partecipanti erano dotati di protezioni, poichè per quanto il combat fosse il "Leitmotiv" dell'evento, la sicurezza veniva prima di tutto.

Visto che il Bootcamp era stato chiamato Tacfit&Combat, non poteva mancare il Tacfit quotidiano, e per chi lo ha già fatto, sà che basterebbe solo quello per sfiancare una persona. Ovviamente le varianti proposte da Coach Gallazzi non erano certo fatte per alleggerirci il compito.

In conclusione mi sento di invitare chiunque, novizio od esperto, qualora si ripresentasse l'occasione di un Boocamp simile. 
Col senno di poi è stata un'avventura grandiosa, con dei coaches incredibili, ed una squadra di atleti grandiosi. Una due giorni che ha cementato con sudore e fatiche amicizie vecchie e nuove. Ringrazio tutti quelli che hanno condiviso con me questa esperienza irripetibile!


mercoledì 18 maggio 2011

COME SI DIVENTA PERSONAL TRAINER?

Altra premessa: QUESTO ARTICOLO, A SOLO UN GIORNO DI DISTANZA DALL'ULTIMO, NASCE DAL FATTO CHE LE PERSONE CHE MI VOGLIONO POLEMICO A QUANTO PARE ABBONDANO.

Arriviamo nuovamente al dunque:

Più di una volta mi è stato chiesto a titolo di curiosità come si diventa Personal Trainer (PT). Io ho sempre risposto in assoluta franchezza e sincerità, elencando gli iter da percorrere, le difficoltà da affrontare e le problematiche da risolvere. L'ho sempre fatto con piacere, poichè chi me lo chiedeva era un'amico, un mio assistito o semplicemente un curioso...talvolta un collega.

Quello che però mi urta il sistema nervoso è che, molto (troppo) spesso, le persone che me lo domandano sono quelle insoddisfatte dalla loro vita e dal loro lavoro, e che pensano che diventare PT risolva i loro problemi economici, di relazione ed esistenziali!

Mi rivolgo a coloro che vedono nel nostro lavoro l'ultima ancora di salvezza. Sono un impiegato e non guadagno abbastanza? Faccio il PT. Mia moglie ha bisogno di una mano nel suo studio di dietista? Divento PT. Il mio amico ha aperto una palestra ed io sono precario? Divento PT.
Io ho rispetto per tutti voi, io non sono una cima in contabilità, non conosco molto di meccanica, nemmeno di come si fà un lavandino, ma per questo quando ho bisogno della dichiarazione dei redditi vado dal commercialista, quando si rompe la macchina dal meccanico e quando arredo casa compro un lavandino costruito da chi sà farlo! E perchè voi pensate che fare il PT sia così facile?

Signori, svegliatevi!! Solo perchè la professione non è ancora riconosciuta legalmente (solo e soltanto in Italia), solo perchè non esiste un'albo, solo perchè le palestre non selezionano con cura i loro collaboratori, ciò non vuol dire che il PT sia una figura minore rispetto ad un Fisioterapista, un'Osteopata o quant'altro. E ciò implica....STUDIO!!

E non parlo solo di una laurea in scienze motorie o un diploma ISEF, che comunque dovrebbe essere alla base di un background. Ho conosciuto qualche PT, anzi direi 2 fin'ora, che pur non essendo laureati erano davvero dei grandissimi professionisti, ma non perchè erano nati "imparati", ma perchè avevano colmato il "gap" studiando da soli materie quali anatomia, fisiologia, tecniche di allenamento, nutrizione, traumatologia ed aggiornandosi di continuo.

Dunque, se davvero volete intraprendere il mestiere di PT cominciate a prendere nota:

- Dovete studiare tantissimo: materie come quelle sopra elencate sono solo la base, senza quelle non siete nulla.
- Dovete aggiornarvi in continuazione: senza aggiornamenti non siete nulla.
- Dovete avere capacità comunicative: empatia, simpatia, disponibilità, prontezza nel risolvere i problemi, capacità adattive.
- Dovete allenarvi: se lo farete voi, saprete come farlo fare ai vostri assistiti.
- Dovete spendere soldi: per aggiornarvi, per certificarvi, per il marketing, per lavorare nelle palestre.
- Dovete spostarvi: i corsi non sono sotto casa, dovrete fare centinaia di km in Italia e qualche volta migliaia nel mondo!
- Dovete prepararvi a lavorare come ciuchi: per guadagnare un PT deve fare almeno 150 ore mensili, il che non è una passeggiata visto e considerato che vi confrontate ogni ora con un carettere diverso che comunque vi succhia energia. E non ci sono sindacati.
- Dovete essere imprenditori: se pensate ad uno stipendio fisso scordatevelo, e state nel vostro ufficio.
- Dovete essere umili: soprattuto questo...se non siete umili le persone lo percepiscono e non vi seguiranno. Siete lì per insegnare, non per mettervi in mostra!

Se tutti questi requisiti sono nel vostro bagaglio di conoscenze, vi consiglio di tentare la strada, altrimenti desistete, prenderete solo tante botte. 

Se inoltre state tentando la strada solo per l'illusione dei tanti soldi vi faccio brevemente un conto:

Se anche fate 100 ore mensili a 40€ l'una, quindi incassate 4000€, tra spese varie, assicurazioni, marketing, attrezzature, benzina, usura di macchina/motorino, spese varie, cibo, ecc., vi va via oltre il 60%. Tralasciando che non avete ancora pagato un fondo pensionistico, il mutuo della casa e che quando non lavorate, nessuno vi paga le ferie! E per fare 4000€ dovete essere bravi, bravi davvero!!

Pertanto fate il passo solo se davvero pensate di riuscirci, se avete basi sufficienti, e se avete voglia di investire su voi stessi. In alternativa, se pensate al guadagno facile dopo un corso di 3 week-end, lasciate stare...sarebbe la vostra apocalisse!!

martedì 17 maggio 2011

CRICETI D'ALLEVAMENTO!

Chi mi conosce sà che qualche volta ho una giornata da "provocatore" ed oggi è una di quelle.

Faccio una premessa e la scrivo in maiuscolo: QUESTO ARTICOLO E' FRUTTO DI OPINIONI PERSONALI, NON VUOLE GIUDICARE NESSUNO IN PARTICOLARE MA SOLO PORTARE QUALCUNO A RIFLETTERE.

Ma arriviamo al dunque. 

Continuo a restare allibito di come viene sfruttato una palestra dalla maggior parte degli utenti e di come chi la palestra la tira su e l'allestisce, vada ancora dietro a mode e tendenze pur di assicurarsi il fumo necessario a  vendere abbonamenti anzichè cominciare a cambiare la mentalità delle persone.

Mi riferisco alle file di tapis roulant, step, glidex, rotex, bici su cui donne e uomini convinte/i di essere in forma camminano per ore intere telefonando, messaggiando, chattando su facebook. Mi riferisco a pedane vibranti che promettono miracoli, letteralmente prese d'assalto dalle signore che ci si mettono nelle posizioni più improbabili...forse c'è qualcos'altro sotto che io ignoro??!!

Faccio presente che la natura ci ha dato due gambe per un motivo molto semplice: per muoverci. La stessa natura che NON ci ha forniti di motorini, macchine, metropolitana o autobus. Pertanto, quella camminata che fate è semplicemente composta dai passi che non avete fatto durante la giornata, quindi poco più che niente!! Inoltre...a che serve cercare un posto macchina il più vicino possibile all'ingresso della palestra per non fare due passi quando poi vi mettete 40 min sul tappeto? Lasciateli a chi si allena seriamente e qualche volta si trascina fuori dalla Gym!!

Devo dare ragione ad un mio collega quando entrando nel centro fitness in cui lavora si mette a guardare la fila di 36 tapis roulant e amareggiato dice: "Ahhhh...criceti d'allevamento!"
E' la definizione più vicina alla realtà.

Prendiamo anche i corsi di gruppo, ormai che siamo a dirle le cose diciamole tutte: ancora qualcuna/o è convinto che andare in sala a fare 1 ora di step, pump, spinning, chi più ne ha più ne metta e di avere un miglioramento concreto della salute e del benessere. Ad essere sincero sono più le persone che dopo anni ne escono con mille problemi e pochissimi con risultati apprezzabili! Chiedetelo ad una istruttrice di step dopo 10 anni di carriera come sta! Se poi lo fate per puro divertimento, senza altre aspettative, mi zitto!

Ora che ho attirato le ire di circa il 75% dei frequentatori abituali di una palestra vi chiedo: prima di mandarmici riflettete 3 minuti.
Ripensate agli ultimi anni di attività fisica svolta, ai reali miglioramenti che avete avuto in termini di salute, forza, resistenza, equilibrio, coordinazione, perdita di peso. 
Ora che ci avete pensato, ditemi se questi risultati sono valsi le ore ed ore passate sul tappeto oppure se vi state chiedendo se forse ci sono alternative per ottenere risultati in modo più rapido, duraturo e soddisfacente. 
Se avete ottenuto quello che volevate con quello che io ho appena descritto e denigrato sopra, se siete felice di tali risultati e non cambiereste mai al mondo il vostro allenamento, beh, è arrivato il momento di mandarmici!!

In alternativa, se avete letto tra le righe un filo di verità e vi state domandando se c'è qualcosa che può fare davvero la differenza sui risultati finali, vi dico SI. C'è e non sono nemmeno poche le alternative che potreste sfruttare, certo si suderà, certo i muscoli potrebbero far male, ma la soddisfazione finale vi ripagherà!

mercoledì 4 maggio 2011

QUALE ESERCIZIO PER MANDARE VIA LE MANIGLIE?

Questa è la domanda numero 1 che sento farmi da inizio Aprile a fine Luglio!!

Seguono: "come posso fare a snellire le gambe?" e "per mandare via le bandiere sui tricipiti quale esercizio mi consigli?".......


Premessa breve ma concisa: se volete essere in forma durante l'estate, dovete allenarvi tutto l'anno. Non solo, dovete cercare di limitare alimenti spazzatura (Coca-Cola, Nutella, McDonald's, ecc.). Non sospendere l'abbonamento alla palestra per 3 mesi solo perchè andate in vacanza 15 gg. ad Agosto!!! A meno che non avete intenzione nei mesi estivi di fare Nuoto, Bici, Corsa e Beach Volley...allora siete giustificati!

Chiusa la parentesi passiamo alle cose concrete:

Le maniglie, i cuscinetti sulle gambe e le bandiere, anche se non vorreste che ve lo dico care mie signorine, sono tutti depositi adiposi....GRASSO se non sono stato abbastanza chiaro!

Grasso superficiale e muscolo non hanno un collegamento diretto, anzi, sono divisi nettamente. Non ci sono parti del muscolo che entrano nello strato di grasso, sollecitandolo a diminuire quando attiviamo il muscolo stesso.

In parole povere (e lo scrivo in maiuscolo): NON SERVE FARE ADDOMINALI PER MANDARE VIA LA PANCETTA E LE MANIGLIE, E NON SERVONO ESERCIZI PER I TRICIPITI PER MANDARE VIA LE BANDIERE!!!

Attenzione però! E vi chiedo di leggere bene e di non fraintendermi. Anzi, prendetemi con le pinze.
Ci sono studi a riguardo del dimagrimento localizzato. 
Sembrerebbe che, lavorando con un particolare muscolo, e quindi scaldandolo, la massa grassa che lo circonda si mobilizzerebbe di più. Un po' come una noce di burro, se scaldata in una padella, tende a sciogliersi.
Il che porterebbe a pensare che se una persona lavorasse con gli addominali, il grasso superficiale dell'addome si potrebbe mobilizzare maggiormente e forse così è.
Tutto ciò avviene però solo e soltanto in una situazione di dimagrimento generale. Quindi se seguite un'alimentazione corretta, vi allenate con costanza, sia con esercizi di forza che aerobici, e se una/due volte a settimana concentrate i vostri sforzi sulle zone critiche, potreste (uso sempre il condizionale) avere un risultato maggiore in quelle zone.

Non pensate dunque di continuare a mangiare schifezze, aperitivare, consolarvi con la Nutella davanti alla TV, e sperare che con 3 serie di addominali la pancetta diminuisca. Scordatevelo...e soprattutto, non chiedetemelo più se non avete deciso di fare sul serio. 

I miracoli ancora non li faccio...ma ci sto lavorando!!

mercoledì 27 aprile 2011

LAST MINUTE? NO GRAZIE!!

Chi di voi non si è svegliato almeno una mattina di inizio Giugno, rendendosi conto di essere fuori forma, e decidere che quello sarebbe stato il giorno decisivo per iscriversi in palestra e mettersi a dieta?? Direi il 90%...me compreso.

Ma la brutta notizia è che: prima di adeguare l'alimentazione, prima di trovare un giusto ritmo di allenamento e mantenerlo, prima di rinunciare alle cose che ci piacciono ma che non ci aiutano, passano almeno 2-3 settimane. Prima che cominciamo a vedere dei risultati concreti poi, ne passano altre 2-3....in pratica siamo a metà Luglio. Qui ci accorgiamo che non riusciremo più nel nostro intento e...chissenefrega...ci pensiamo prima l'anno prossimo!!

Poichè ciò non avvenga, mi permetto di darvi qualche consiglio:

1) Cominciate ORA a rimettervi in forma. NON domani, e soprattutto NON Lunedì!! Filate ad iscrivervi in palestra!!

2) Adeguate la vostra dieta lentamente e non fate cose drastiche: non è salutare e non otterrete quello che volete. Rinunciate da subito alle cose più evidenti (Nutella davanti alla TV, aperitivi con patatine, Estathé e Coca Cola), per poi passare lentamente ai dettagli (pane integrale al posto del bianco, bresaola al posto del salame, pollo al posto del maiale).

3) Siate sereni. Stressarvi aumenterà solo il Cortisolo, ormone dello stress, e amico della ciccia. Se affronterete tutto con serenità e allegria sarà un gioco da ragazzi.

4) Allenatevi con costanza. Meglio 30 minuti tutti i giorni che 3,5 ore una volta alla settimana.

5) Affidatevi ad un professionista: con i 40€ che risparmiate in aperitivi e Nutella, passate due mezz'ore a settimana con il vostro Personal Trainer: ne gioverà il progetto e non perderete tempo inutile a fare i criceti da allevamento sui tapis roulant!!

Stai ancora qui a leggere??? Dovresti già essere in palestra ad iscriverti dopo il punto 1....DATTI DA FARE!!!

martedì 26 aprile 2011

GRAZIEEEEEE!!!!

Ringrazio di cuore le oltre 5.000 persone che negli ultimi 10 mesi hanno visitato il mio blog!!!
Spero che anche in futuro riesca a darvi sempre notizie interessanti ed un servizio professionale. Grazie ancora!!

venerdì 15 aprile 2011

PERCHE' SCEGLIERE IL SISTEMA CST/TACFIT?

Il sistema CST/TACFIT, sviluppato da Scott Sonnon e dal suo staff, è diventato attuale in Italia solo da pochi anni ma la sua indiscutibile validità lo ha reso un punto di riferimento per molte realtà che si sono adattate o che sono nate per renderlo il principale metodo d'allenamento adottato.

In questo articolo non voglio analizzare nel dettaglio il sistema, dovrei scrivere per pagine e pagine, ma vorrei spiegare a coloro che non lo conoscono o che lo guardano con scetticismo, perchè il CST (Circular Strenght Training) e il suo derivato TACFIT (Tactical Fitness) sono davvero la scelta definitiva da fare.

Ecco 5 motivi:

1) "FA STARE MEGLIO"
Con il suo programma di mobilità articolare "INTUFLOW", il benessere della persona è garantito. Nessuno, e lo ripeto nessuno, dei miei assistiti che hanno cominciato a praticarlo mi hanno riferito di NON aver avuto vantaggio nel farlo. Anzi, la totalità ha ammesso notevoli miglioramenti per quanto riguarda il benessere generale, alcuni addirittura sostengono che la loro vita sia profondamente cambiata a livello fisico, e di conseguenza anche il benessere generale.

2) "FUNZIONA"
In tutte le persone che ho assistito con il sistema CST/TACFIT, ho notato un notevole incremento di forza, resistenza aerobica, coordinazione, forza esplosiva e, last but not least, un'incremento incredibile della forza di volontà!
Qualcuno mi ha raccontato che dopo essersi allenato per 2 mesi con il CST è tornato sulla panca piana per sfizio, aggiungendo notevolmente carico a quelli che erano i carichi precedenti, e che per altro per un lungo periodo erano rimasti invariati. La stessa cosa posso confermarla in prima persona.

3) "E' VARIO"
Se si pensa che con il solo programma TACFIT si possono affrontare 108 microcicli da 4 gg. per un totale di 432 gg. significa che ci si può allenare per 36 mesi senza ripetere mai lo stesso microciclo per 2 volte. Se a questo aggiungiamo i circuiti CST con i clubbells e i programmi speciali, la varietà è illimitata.

4) "E' IN CONTINUA EVOLUZIONE"
Il sistema CST, a differenza di molti altri sistemi chiusi, è in continua evoluzione. I continui feedback che arrivano da tutti i coaches sparsi per il mondo, fanno si che il sistema si possa evolvere e migliorare di continuo, per dare all'utente finale sempre e soltanto il prodotto migliore attualmente reperibile.

5) "E' VELOCE"
Un'allenamento CST/TACFIT impiega poco tempo: tra mobilità, programma e compensazione finale, vanno via al massimo 60', ma la maggior parte dei programmi si possono superare tranquillamente in 45'. Quindi và incontro anche a quelle persone che non hanno ore e ore disponibili da dedicare all'allenamento, ma che non vogliono nemmeno rinunciare al risultato, e che risultato!!

Quindi:
- A chi pensa che ho scritto un sacco di castronerie consiglio: PROVALO!
- A chi è scettico su quello che ho scritto dico: PROVALO!
- A chi pensa che non potrà mai funzionare come un'allenamento classico dico: PROVALO!
- A chi ha poco tempo dico: PROVALO!
- A chi in palestra non ha mai ottenuto risultati concreti e benessere consiglio: PROVALO!
- A chi ha rinunciato alla palestra perchè si annoiava dico: PROVALO!

lunedì 14 marzo 2011

INTUFLOW: LA SOLUZIONE AI PROBLEMI DEL GIOCATORE DI POKER PROFESSIONISTA!

Come Personal Trainer ho avuto la possibilità di conoscere la più disparata varietà di persone e problematiche, e lo stimolo continuo nel mio lavoro è quello di trovare una soluzione a tutte le richieste.

Ho avuto così anche la fortuna di conoscere alcuni giocatori di poker online professionisti.

 Per professionisti intendo persone che vivono dei proventi del gioco ma che per farlo studiano, si esercitano ma soprattutto passano dalle 6 alle 12 ore davanti agli schermi del loro computer, giocando fino a 300 tornei pokeristici al giorno. Non certo solo divertimento!


Inoltre, tanti sono gli studi che hanno evidenziato l'effetto dell'uso prolungato del PC su occhi, schiena e braccia. Ma nessuno studio affronta in modo definitivo le problematiche del giocatore di poker online.
A differenza di una persona normale che usa il PC per lavoro, il giocatore di poker resta concentrato per l'intero tempo dedicato al "lavoro" e il suo braccio-.mouse è continuamente sottoposto allo stress dei micro-movimenti. Fare errori di valutazione o di click può costare caro, pertanto la precisione è la concentrazione devono sempre essere al 110%!
 
Ovviamente tutto ha un prezzo. Il giocatore di poker, se non si cura del proprio corpo come un qualsiasi sportivo di endurance, va incontro a problematiche che in alcuni casi possono costringerlo lontano dai tavoli per periodi che possono essere anche lunghi. Le problematiche più comuni riguardano ovviamente la cervicale, la spalla, il gomito e il polso del braccio-mouse.
 
In tutti i casi che ho affrontato, il punto dolente della situazione è sempre stato la rigidità muscolare e l'assenza quasi totale di mobilità articolare. Inoltre i giocatori, non sempre considerandosi degli sportivi, tendono a rivolgersi ad un professionista del movimento solo quando le situazioni tendono già al drammatico.
 
Personalmente ho affrontato tutti i casi con una soluzione tanto semplice quanto efficace: INTUFLOW.


Il programma di mobilità articolare sviluppato da Scott Sonnon è in effetti la risposta più naturale alle problematiche dei pokeristi.
Anche se il percorso può durare diversi mesi, il risultato c'è sempre ed è sempre soddisfacente. Inoltre, il giocatore, avendo una disciplina ferrea necessaria per il tipo di lavoro svolto, tende ad imparare e memorizzare in fretta i movimenti. Non solo, ma tende anche ad eseguirli prima e durante le "giornate lavorative" con benefici indiscutibili.
I feedback sono sempre stati gli stessi: assenza di dolori articolari, benessere psico-fisico generale con la conseguenza di migliori performance per tempi più prolungati.
 
Ricordo con le parole di Scott Sonnon cosa è INTUFLOW: "Intuflow è l’approccio biomeccanico che inizia a lavorare sulla mobilità articolare, compromessa semplicemente dalla crescita, che lascia calcificazioni all’interno delle varie strutture articolari. Lavorando su tutti i piani di movimento delle diverse articolazioni, su 360°, si permette al corpo di acquisire maggiore flessibilità. Uno dei concetti che differenzia l’approccio del CST (Circular Strenght Training) da altri sistemi per la funzionalità del corpo – come ad esempio lo stretching – è il lavorare prevalentemente sulla mobilità articolare piuttosto che sulla struttura molle, muscoli e tendini, più facilmente traumatizzabile. Da qui nasce anche la positiva parafrasi del motto no gain, no pain: nel CST è gain without pain!"
 
In conclusione consiglio vivamente a tutti i giocatori di non trascurare il loro corpo e INTUFLOW è forse la soluzione più indicata. Consiglio ovviamente a tutte le persone (sportivi, sedentari, pensionati e giovanissimi) di farne uso. Mentre l'allenamento migliora le performance, la mobilità articolare migliora la vostra vita!


mercoledì 5 gennaio 2011

PERSONAL TRAINING: MA QUANTO COSTA?

Il lato economico è ovviamente uno degli argomenti più trattati quando si parla di PERSONAL TRAINING.
La convinzione comune è che il Personal Trainer (PT) sia una persona che assiste persone altolocate o famose nei loro allenamenti quotidiani di 3-4 ore. Purtroppo devo sfatare in gran parte questo mito. Dico purtroppo, per quelle persone che si sono sempre nascoste dietro a questa falsa mitologia per non doversi affidare ad un professionista che magari le avrebbe fatte sudare tanto (ma anche ottenere risultati). Ma lo sfato volentieri anche per coloro che avrebbero piacere ad essere assistite ma non hanno mai avuto il coraggio di avvicinarsi al servizio per paura degli alti costi.

Questa preoccupazione è ovviamente giustificabile, vista la crisi e l'incertezza dei posti di lavoro, ma non giusta, in quanto il termine "Personal" indica "personalizzato" non solo nell'allenamento ma anche nell'organizzazione in ordine di tempo e denaro di tali sessioni di allenamento.

Faccio alcuni esempi pratici per rendere l'idea più chiara, esempi estrappolati dalla mia esperienza quotidiana, visto che mi trovo giornalmente a contatto con imprenditori, professionisti ma soprattutto insegnanti, operai, artigiani e studenti.

Ecco le tipologie più frequenti di situazioni:

1) Persone la cui scarsa motivazione le spinge a non poter fare a meno del PT ma che vogliono ottenere risultati certi e rapidi non badando a spese. Sono quelle persone che usufruiscono del servizio 2-3 volte settimanali per 60'. Spesa: 300-450 € mensili.

2) Persone con poco tempo ma che vogliono impiegarlo in modo ottimale in palestra. Sono quelle che anche il sabato o domenica riescono ad incastrare una sessione di allenamento in autonomia, vedendo il PT 1-2 volte alla settimana per 60'. Spesa 150-350 € mensili.

3) Persone che vogliono vedere spesso il PT (2-3 volte sett.) ma vogliono contenere i costi. Sono forse le persone più accorte che vogliono ottimizzare tempo e risultati. Per cui scelgono le mezze ore come soluzione ideale. Spesa: 150-300 € mensili.

4) Persone che vogliono usufruire del servizio cercando di contenere al massimo la spesa. E' la categoria più delicata. Sono proprio coloro che esitavano a causa della convinzione che il Personal Training fosse un servizio elitario, ma una volta provato e dopo aver trovato una soluzione "ad hoc" con il PT, ci hanno messo motivazione e grinta ottenendo risultati impensabili. Vedono il PT 1 volta a settimana e per solo mezz'ora. Quest'ultima soluzione è alla portata di tutte le tasche, e ripeto TUTTE. Ma è anche efficace? Si, assolutamente, poichè quell'unica volta viene sfruttata al 100%. 30 minuti di qualità possono essere tantissimi se non si perde tempo in riscaldamento e stretching finale che la persona può gestire autonomamente. Inoltre il PT programmerà anche le altre sedute che la persona può fare durante la settimana da sola Spesa: 80-100 € mensili.

Voglio tornare sul quel "TUTTE LE TASCHE" che ho enfatizzato in precedenza. Mi rendo conto che 80-100 € possono essere cifre importanti, ma mi rivolgo alla coscienza di tutti: chi di noi non spende 20-25€ settimanali in cose apparentemente inutili come una pizza con gli amici, un'aperitivo o due, una sciarpa che non serviva ma era del colore che sta bene con quella borsa, di qualche gratta&vinci per tentare la sorte o chi più ne ha più ne metta. Anche a me piace andare fuori a cena, ma non se per questo devo rinunciare ad un investimento per la mia SALUTE.
Meditate gente......