mercoledì 29 dicembre 2010

DA DOVE COMINCIARE? DIETA O ALLENAMENTO?

Tra le richieste che Io e i miei colleghi dobbiamo affrontare più spesso c'è certamente quella del "devo perdere qualche chilo"!
Anche se qualche volta la visione della realtà è un'attimino distorta, e il "qualche chilo" diventano 20kg. il mio personalissimo approccio rimane sempre lo stesso: DA DOVE VOGLIAMO COMINCIARE?

E  con questo non pongo una domanda aperta a cui i miei assistiti possono rispondere in libertà....no...pongo una domanda a scelta multipla, anzi duplice: DIETA o ALLENAMENTO?

Ovviamnete qualcuno dei miei colleghi dirà: "Eccolo che di nuovo è in delirio....è ovvio che ci vogliono entrambi!!!"

Beh..concordo con questi miei colleghi e sono convinto che per ottenere una riduzione di massa grassa (=dimagrimento) ci vuole una dieta equilibrata ed un sufficiente lavoro fisico.

Ma non tutto è facile come sembra. 

Io, in 12 anni di personal training, ho imparato grazie ai miei assistiti a distinguere due approci importanti:
1) Chi comincia con la dieta e poi si accorge che con il lavoro fisico potrebbe ottenere di più.
2) Chi comincia con l'attività fisica e si rende conto successivamente che con una dieta adeguata potrebbe migliorare se non moltiplicare i risultati.

Quale approccio preferisco?
Direi senza dubbio il secondo. Anche se in apparenza il risultato sembrerebbe lo stesso, il primo caso con la dieta avrà comunque un minimo successo e non riterrà dunque necessario faticare in palestra ("tanto la dieta funziona") non rendendosi conto che la semplice perdita di massa grassa non lo renderà una persona più efficiente ed in salute.
Il caso 2 invece, dopo un giusto condizionamento muscolare ed aerobico, si renderà conto che con un'alimentazione adeguata (occhio...non ho detto dieta ferrea), potrebbe ottenere risultati invidiabili e quindi avrà più facilità ad adeguarsi ai nuovi regimi alimentari!

Pertanto gente...qualunque sia l'approccio vi prego, non dimenticate che le componenti principali sono due: ALLENAMENTO e ALIMENTAZIONE. L'una non è sufficiente senza l'altra per rendervi persone migliori.

Per qualsiasi ulteriore chiarimento contattatemi tranquillamente e ovviamente gratuitamente a: thomaspersonaltrainer@gmail.com



martedì 14 dicembre 2010

SKI DUBAI: IL VOSTRO SPOT IN MEDIO-ORIENTE!

La neve è già caduta copiosa su alcune zone delle nostre Dolomiti, mentre altre zone purtroppo ne sono ancora orfane, per la disperazione di tutti gli sciatori del centro-sud Italia.
Ma se avete deciso di svernare in climi più miti senza rinunciare al vostro sport preferito, vi è un solo posto al mondo che vi permette di stare in spiaggia in mattinata, pranzare lungo il mare, fare shopping nei negozi più glamour e farvi una sciatina dopo cena: DUBAI!!

A tal proposito sono volato per voi negli emirati, per farvi una recensione dello spot sciistico più assurdo al mondo: SKI DUBAI!

La struttura si trova nel Mall of Emirates, un centro commerciale tanto vasto quanto esclusivo. Si può accedere per tutta la giornata o per sole 2 ore, alla sola area ski, o a tutto il complesso.
La sola area ski, comprende due piste vere e proprie: la prima definita l'unica NERA del medio oriente è in realtà una "rosa", mentre l'altra è una blu con qualche interessante cambio di pendenza che permette anche qualche saltino divertente. Peccato che le piste siano lunghe solo un 300ino di metri, nemmeno sufficienti per un kick adrenalinico. Va detto che comunque sono presenti alcuni slide per gli amanti del freestyle ed uno skipark, il cui accesso è però soggetto ad un ulteriore (alto) costo!

La neve è ovviamente artificiale, sparata tutta la notte dai cannoni, ovviamente non molto profonda e bella compatta.

L'area è servita da due impianti di risalita, una seggiovia piuttosto lenta (ci vogliono circa 5 min. per la risalita) e uno skilift assassino, nel senso che se l'ernia non l'avevi all'inizio, dopo due giri con lo skilift la hai di sicuro!!
Alla stazione intermedia della seggiovia (si, avete letto bene) c'è una pseudo-baita in cui non sono entrato, visto anche che indubbiamente avrei potuto scordarmi bombardini, calimero o semplicemente una birra fresca, vi ricordo che siamo in un paese arabo.

Per l'attrezzatura non vi dovete preoccupare, viene tutto fornito dalla struttura. Sono compresi gli scarponi, gli sci o lo snowboard, un pantalone sufficientemente caldo e una giaccca fine in pile. Vi consiglio pertanto di dotarvi di felpa, poichè nella struttura ci sono 4° costanti, che con una sola magliettina sotto la giacchetta, come ho testato personalmente, si fanno sentire!! Non sono invece compresi guanti e cappellino/casco. Quindi se non avete voglia di portarveli da casa, potete acquistare in diversi negozietti proprio fuori dalla struttura.

Il costo del divertimento è di circa 40€ per due ore, non proprio poco considerando l'offerta, ma una volta nella vita ci può stare, considerando la location e la situazione.

Concluderei dicendo che se siete a Dubai e volete levarvi lo sfizio il gioco vale la candela, ma non sognatevi di pagare l'ingresso giornaliero, 2 ore bastano e stra-avanzano. Se invece volete fare una vera e propria settimana bianca, mi vengono in mente 2 o 3 posticini più adatti! ;-)))


venerdì 12 novembre 2010

DIETE ED ALLENAMENTI "FAI DA TE": POSSONO FUNZIONARE?

A chi di voi non è mai capitato di sfogliare una rivista al femminile/maschile, o meglio ancora una rivista dedicata al wellness/ fitness ed essersi imbattuto in qualche innovativa e miracolosa dieta, piuttosto che un programma di allenamento infallibile che in sole 8 settimane scolpisce i vostri addominali.
Cerchiamo di capire se ha un senso o meno affidarsi al fai da te.
Ovviamente ora qualcuno comincerà a borbottare che “sò già la risposta..Thomas è un Personal Trainer...figuriamoci se è d'accordo col fai da te!!”

Beh cara amica o caro amico: HAI PERFETTAMENTE RAGIONE!! THOMAS NON E' D'ACCORDO COL FAI DA TE!!

Ma cercherò di andare oltre all'aspetto economico, che quasi tutti tirano in ballo durante queste disquisizioni. Cercherò di dimostrare che davvero, né le diete e nemmeno i programmi di allenamento che trovate sulle riviste possono funzionare, nel 99% dei casi, percentuale che ai fini statistici è abbastanza rilevante.

Il fulcro del mio discorso sta in una parolina piccola piccola: MOTIVAZIONE.

Il “fai da te” infatti implica una forte autoregolamentazione dell'individuo. Deve limitare alcuni cibi, mangiarne altri meno gustosi, pesare le pietanze e rispettare degli orari: insomma, fare sacrifici.
Ora la mia domanda aperta nasce spontanea: perchè è arrivato al punto di doversi affidare ad una dieta? Azzarderei una risposta: forse perchè non è mai riuscito a rispettare quello che dovrebbe rispettare adesso tutto insieme?
Aggiungerei: e quale anima pia scesa in terra ci può assicurare che adesso riuscirà ad avere la motivazione di non mangiare dolci, non bere alcolici, mangiare 5 pasti al giorno limitando i saporitissimi carboidrati? Lascio il beneficio del dubbio a quel 1% che troverà la motivazione giusta...per gli altri sarà un ovvio fallimento!

Stessa cosa dicasi per i programmi d'allenamento.
Leggo del programma di 16 settimane per definire cosce e glutei, delle 8 settimane per scolpire gli addominali.
La persona che si iscrive in palestra per seguire uno di questi programmi è spesso un soggetto piuttosto pigro, che si iscrive verso maggio, per avere giusto 8 settimane prima della vacanza estiva per scolpire gli addominali.
Ritorno sulla domanda di prima...se da settembre a maggio non ha avuto la motivazione di frequentare con costanza un centro fitness, quale anima pia ha il coraggio di garantire per il soggetto che ora riuscirà a farlo anche solo per queste 8 settimane? Di certo non quella di prima che già una volta ha fallito!
In realtà andrebbe bene un programma d'allenamento qualunque, quello del vichingo, della tigre malesiana, del contadino turco, ecc., poichè i neofiti hanno risposte impressionanti ad un cambio di stile di vita. L'importante è cominciare ed essere costanti nel tempo.

Arriviamo ad una ovvia conclusione: non perdete tempo con il “fai da te” per poi arrivare lunghi, e capire che forse era meglio affidarsi subito a professionisti della nutrizione e del movimento: FATELO SUBITO!

Ne gioverà la vostra salute ed il vostro aspetto!!

mercoledì 13 ottobre 2010

PROBLEMI CON IL VOSTRO CANE? CHIEDETE AL PERSONAL TRAINER!!

Il titolo, lo sò, può essere un pò ingannevole...ma nel mio caso è la verità! ;-)

La mia storia vuole che 3 anni fa ho fatto un corso di due mesi in Germania per educatore di cani presso la "Hunde-Akademie" (Accademia del cane) di Darmstadt.

In genere ho sempre preferito non farlo presente ai miei assistiti, a meno che non se ne parlasse apertamente. Un po' perchè mi sembrava irrilevante, e un po' perchè temevo che qualcuno potesse fraintendere o mal giudicare il fatto di essere allenato da un "addestratore di cani"!

Ricordo a scanso di equivoci: sono diplomato ISEF, Personal Trainer certificato, operatore di fitness metabolico, specializzato in recupero funzionale ginocchio/spalla, allenamento funzionale, uso Kettlebell, CST/TACFIT....ma sono anche educatore di cani!

Oggi, vedendo "dogwhisperer" su sky, un programma su un educatore di cani americano, ho ripensato alle motivazioni che spingono una persona a rivolgersi ad un professionista del settore:

- Non ubbedianza
- Fughe
- Abbaio incontrollato
- Aggressività
- Impossibilità di una vita sociale insieme

Queste solo le 5 più importanti.

Ho ripensato anche al fatto che il mio lavoro primario, il Personal Trainer, infondo è identico a questa mia "passione" secondaria, poichè anche l'educatore di cani non lavora con il cane direttamente, ma con i suoi padroni, agendo sulle loro insicurezze, incertezze e capacità di leadership.

Vi dò 3 consigli d'oro per cominciare ad avere un buon rapporto con il vostro tenero amico, prendetene atto:

1) Ignorate completamente i comportamenti negativi (abbaii, vi salta addosso, vi chiede cibo).
2) Premiate i comportamenti positivi con carezze e premi (sta buono, vi cammina dietro, non salta addosso).
3) Comportatevi sempre e comunque come se foste "IL RE" della situazione, ai suoi occhi lo sarete e sarà un vostro fedele suddito (la miglior situazione nel rapporto uomo-cane).

Ad ogni modo, se questi 3 consigli non vi aiutano, rivolgetevi ad un educatore qualificato o a una scuola cani, la vostra vita ne gioverà!






domenica 10 ottobre 2010

FAST FOOD....SE PROPRIO DOVETE...

Il fast food, o italianizzato il pranzo veloce, fa ormai parte del nostro vivere comune. Non possiamo utopicamente pensare che tutto ciò che ci consigliano Personal Trainers, Nutrizionisti e Dietologi sia appliccabile alla lettera, soprattutto se la nostra vita è fuori dalle mura domestiche e spesso di corsa.

Cerchiamo dunque di capire come ridurre al minimo i danni di un pasto fuori casa in un chiosco, friggitoria o trattoria.

Assolutamente da evitare, e non ne avevate dubbi, i fast food americani come McDonald's (vedi in fondo), Burger King, KFC e similari. Gli zuccheri raffinati e grassi saturi, nonchè coloranti e conservanti che assumerete saranno sufficienti per i prossimi 2 mesi della vostra vita. Se solo considerate che un Big Tasty Bacon contiene 54g. di grassi e 50g di zuccheri e quasi 900kcal, spero di avervi detto abbastanza!! Altrimenti consultate la Tabella dei valori nutrizionali McDonald's!
Ovviamente questo non vuole essere una critica verso McDonald's in particolare, in realtà una volta ogni 6 mesi mi concedo con gusto un pranzo da loro, ma vale per tutte le multinazionali del fast food americane.

Una buona alternativa sono i turchi. O meglio il "Kebab". In Italia sempre più diffusi, e gestiti da  indiani, egiziani, turchi e arabi in genere, sono in realtà un'ottima opportunità per mangiare un cibo relativamente sano in modo veloce ed economico. Una base di carboidrati (pane arabo non fermentato possibilmente), farcito di proteine della carne di manzo o pollo alla griglia, con l'aggiunta di insalata e verdure e condita con salsa allo yogurt e salsa piccante. Ovviamente sarebbe meglio lasciar fuori le patatine fritte che i venditori spesso hanno a disposizione. Se ne avete uno buono e pulito nelle vicinanze, non abbiate paura di approfittarne!

Un ulteriore possibilità tipicamente italiana, e spesso regionale, sono i venditori ambulanti di panini. Non conoscendo la realtà di ogni regione, vi parlo di quella in cui risiedo, la Toscana. Qui vanno per la maggiore i "baracchini" di trippa e lampredotto (interiora di manzo) che personalmente non adoro ma che hanno il loro perchè. Certo sono grassi quanto basta, ma la loro cottura (bollitura) ne fa un alimento quantomeno accettabile dal punto di vista nutrizionale. Inoltre non vengono conditi con salse raffinate per cui sono meno dannosi di altri "mangiari veloci"!

A questi ultimi si aggiungono, o spesso si integrano, i venditori ambulanti di panini caldi e freddi. L'offerta è grande e varia, si passa dal semplice panino al prosciutto a quello con hamburger, formaggio e salse. E qui la faccenda si fa complicata. Infatti passare da un pranzo accettabilmente sano ad uno devastante è un passo piccolo piccolo fatto di scelte sottili. Infatti scegliere salse quali maionese, ai funghi, rosa, al radicchio, ecc. aumenterà a dismisura l'apporto calorico, mentre un hamburger con cipolle, ketchup, pomodoro e insalata limita sicuramente i danni!

E ora parliamo dei nostri BAR, quelli forse più frequentati durante l'ora di pranzo. La maggior parte ormai si è specializzata sui pranzi espressi, siano essi fatti dai primi, dalle insalate o da piatti unici. 
Il mio consiglio è quello di scegliere i cibi più semplici quali mozzarella e prosciutto, bresaola/grana/rucola, prosciutto e melone nel periodo estivo, o i primi che spesso sono congelati e quindi difficilmente possono essere contaminati. Evitate con accuratezza di consumare panini in pomeriggio contenenti salse a base di uovo, ad esempio maionese. Se vi facessi vedere una coltura batterica sulla maionese alle 15.00 messa su la mattina stessa, vi si rizzerebbero i capelli in testa.

In ultima analisi parliamo di quei posti che impegnano più tempo, ma che ci fanno gustare il nostro pranzo con più calma.
Ormai, trattorie e ristoranti offrono a chi lavora in città, a prezzi contenuti, primo+contorno+acqua o secondo+contorno+acqua o formule similari. Aprofittate delle loro offerte di lombatine con spinaci o pasta al pomodoro e basilico senza scrupolo. Evitate patatine fritte e sughi con panna, pancetta e similari. 
Se poi trovaste un sushi bar con offerte interessanti e pesce fresco...non aspettate fuori dalla porta!!!

P.S. Qui sotto mi permetto di postare un link di Youtube, di un film/documentario che evidenzia i danni fisici a cui può portare un'alimentazione nei fast food americani. Vi consiglio di guardare tutte le 10 parti (alla fine di ogni parte c'è il link per quella successiva). E' agghiacciante ma anche divertente per come viene raccontato. Un consiglio vivissimo.....



domenica 3 ottobre 2010

ALLENAMENTO E IPOD? NO GRAZIE!

So già che questo post sarà accolto con polemiche e critiche, ma chi mi conosce sa che non ho paura di esporrmi.

Arriviamo subito al dunque: ritengo che l'uso di ipod e/o altri lettori mp3 sia assolutamente sconsigliabile durante gli allenamenti, per varie questioni che qui di seguito andrò ad esplicare.

Innanzitutto, ma questo è una faccenda generale, la musica ascoltata tramite cuffie e che superi gli 85 decibel, causa danni permanenti all'udito come dimostrano numerosissimi studi degli ultimi 10 anni, e i lettori mp3 odierni li superano agilmente.


Ma non sono qui per farvi prediche mediche, quello che mi preme di più è farvi rendere conto che i lettori mp3 non migliorano la vostra resa in palestra.
Quello che predico sempre alle persone che assisto è di ascoltare il loro corpo. Anche se non ha una voce per parlarci (e se la sentite correte da uno psicanalista) il nostro corpo ci rimanda di continuo informazioni sulla nostra posizione nello spazio, sulla tensione muscolare e tendinea, sulla nostra postura, ecc. Come facciamo a a percepire ogni sensazione con precisione se siamo distratti da 92 decibel di Britney Spears o dei Village People?? E badate, ascoltare il nostro corpo può voler dire uscire dalla palestra migliori di prima o con un'infortunio! Con questo non voglio di certo dire che chiunque usi l'ipod in palestra debba infortunarsi, ci mancherebbe altro, ma la distrazione che esso provoca certamente non migliorerà la performance.

Un discorso a parte lo merita l'equilibrio. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito parlare degli ossicini nell'orecchio. Questa sensibile struttura è responsabile del nostro equilibrio, e l'equilibrio mentre si fanno attvità motorie è fondamentale. Immaginatevi dunque questa delicata struttura investita da 100 decibel delle note di Gigi D'Alessio...credete che giovi al nostro equilibrio? Questo discorso ovviamente si ricollega direttamente a quello precedente.

Ultimo ma non meno importante è l'aspetto sociale. Se vi isolate con l'ipod non potete interagire con gli altri. e l'ambiente circostante.
E' anche vero che spesso l'intento è proprio questo, cioè quello di non essere disturbati, ma vedo anche scene di due persone che si allenano insieme ed ognuno si isola con l'ipod, quando il coaching (l'aiuto tecnico/psicologico del compagno) può essere decisivo tra una mediocre prestazione da una eccellente prestazione! Io stesso quando mi alleno con un compagno che usa l'ipod lo costringo a toglierlo ;-)

Pertanto, abbandonate per qualche allenamento i vostri lettori mp3, ascoltate il vostro corpo, l'ambiente che vi circonda e il vostro compagno d'allenamenti, e vedrete che se ne può fare a meno tranquillamente ed allenarsi meglio di prima!

mercoledì 1 settembre 2010

ALLENAMENTO: IL TERREMOTO NEL MUSCOLO!

Le domande che molto spesso ci vengono poste come professionisti riguardano la frequenza e l'intensità degli allenamenti. Tra quelle più comuni ci sono domande come: "Devo allenare gli addominali tutti i giorni?" oppure "Mi consigli di allenarmi tutti i giorni?"

Bene, tralasciando per il momento i dettagli della cosidetta periodizzazione, vorrei affrontare il discorso in modo semplicistico, dando la possibilità a tutti di capire cosa avviene nel muscolo durante e dopo un'allenamento.

Innanzitutto ricordiamo i tre componenti fondamentali per ottenere un risultato:

1) L'allenamento, che serve a demolire il muscolo.
2) Il riposo, il tempo che serve per ricostruirlo.
3) L'alimentazione, cioè i mattoni e l'energia per ricostruirlo.

Detto così può voler dire tutto e niente. Più che altro è quello che avrete letto su mille giornali, blog o siti specializzati, che magari vi hanno ulteriormente confusi con parolone come "supercompensazione", "macrociclo" o "periodizzazione", tutti termini conosciuti ad appassionati accaniti e addetti ai lavori, ma per coloro che semplicemente vogliono stare in forma è arabo!

Pertanto cercherò di fare un'esempio semplice che spesso uso con i miei clienti per rendere bene l'idea, quello del TERREMOTO:

Consideriamo il muscolo come una grande città, con case, strade e condutture (le nostre fibre muscolari). Consideriamo ora che un terremoto più o meno grave (il nostro allenamento) si abbatta su questa città, distruggendola in base all'intensità (l'intensità del nostro allenamento). Per ovviare ai danni ci vuole tempo, se si abbattesse un nuovo terremoto il giorno dopo non avremmo tempo di ricostruire. Dunque è importante avere il tempo necessario per rimuovere i detriti (ore immediatamente successive all'allenamento) e per ricostruire la città (i giorni seguenti all'allenamento). Non solo, ma ci vogliono anche camion di mattoni e operai per farlo (l'alimentazione). Solo così la ricostruiremmo meglio e più bella di prima (il nostro miglioramento). Se ora un'altro terremoto si abbatte sulla nostra città il ciclo si ripete, ma se ciò si verifica troppo presto, ad esempio quando stiamo rimuovendo i detriti, non avremmo la possibilità di ricostruirla in tempo e dunque, in parole semplici, non avremmo un miglioramento!

Riassumendo:

1) Una maggiore intensità di allenamento costringerà il nostro corpo ad un maggiore miglioramento!
2) Durante l'allenamento il muscolo non migliora, si distrugge!
3) Durante il riposo il muscolo si ricostruisce e si migliora!
4) Un mancato riposo danneggia il muscolo e inibisce il miglioramento!
5) Se non fornite i mattoni e forza lavoro (alimentazione) le vostre case (fibre muscolari) non potranno essere ricostruite!

P.S. Gli addominali sono muscoli, le regole valgono anche per loro!

martedì 13 luglio 2010

IN FORMA DURANTE LE VACANZE?

Si sà, le vacanze sono vacanze e devono restare tali! La mente si dovrebbe riposare, lo stress dovrebbe tornare a livelli accettabili e il corpo dovrebbe rigenerearsi! Perchè uso il condizionale? Perchè tutti sappiamo che non sempre è così e qualche volta le vacanze si trasformano in qualcosa simile ad un vero e proprio lavoro!!
E cos'è che durante l'anno vi fa staccare spesso dalle pressioni del vostro lavoro? Già...proprio l'attività fisica: quella lezione di step, piuttosto che quell'allenamento con i pesi, quella mezz'ora di TRX in compagnia piuttosto che l'ora con il vostro Personal Trainer.

Ora, non sempre nel luogo di villeggiatura da voi prescelto, vi ritrovate tutte queste possibilità. Ciò non toglie che possiate impiegare un'oretta della vostra giornata di ferie per far stare bene la vostra mente e il vostro corpo. Ecco quello che io vi consiglio per le vostre vacanze:

Intanto non programmate troppo, fate quello che più vi va, siete pur sempre in ferie! 

Tenete sempre conto del clima: non buttatevi sotto i 40° dell'ora di pranzo per una salutare corsetta ripetendovi continuamente la formula magica "sudore=dimagrimento"! Mi permetterei di modificarla in "troppo sudore=disidratazione=collasso"! Fate attività nelle prime ore del giorno se siete mattinieri, diciamo entro le 10, oppure quando il sole è calato sull'orrizonte. Ci guadagnerete in salute.

Idratatevi! Considerate che se fate un'ora di attività fisica d'estate dovrete integrare la vostra normale quantità di acqua con almeno un ulteriore litro e mezzo. Vi aiuterà ad essere sempre efficienti e ad evitare spiacevoli fenomeni di disidratazione, stanchezza e ridotta funzionalità dei muscoli. Se sudate particolarmente tanto integrate anche con dei sali minerali.

Quale attività scegliere?
In realtà nulla è precluso se seguite i consigli sopra. L'estate è un parco giochi bellissimo. Vi permette di nuotare, di correre, di camminare, di scalare, di pedalare e chi più ne ha più ne metta.
Per non perdere i risultati acquisiti durante l'anno vi consiglio comunque di fare sia attività aerobiche ma anche qualcosa di tonificazione. 
Ci sono innumerevoli offerte di acquagym in mare, ideale soprattutto per donne che soffrono di problemi di circolazione e/o cellulite. 
Vi sono attività prettamente estive come corsi di vela, kite surf o wind surf...fateli!! Vi divertirete restando in forma! 
E poi, se siete stati attenti e furbi durante la stagione invernale, vi ricorderete certo una marea di esercizi  a corpo libero da fare anche comodamente a casa.

Insomma, la scelta è ampia e quindi non ci sono scuse! E come premio vi ritroverete a settembre senza le sorprese degli atroci dolori muscolari che vi ricorderebbero che forse, se aveste fatto qualcosina in estate, non vi sareste ritrovati in queste situazioni!!

BUON ESTATE A TUTTI!!

venerdì 2 luglio 2010

"TINTARELLA DI LUNA": NON I SOLITI CONSIGLI ESTIVI!!

Avete già provveduto a comprare le creme solari?? No...il TG5 vi aiuterà!! Avete pensato quali sport fare?? Emilio Fede vi avrà illuminato!! Già pensato a cosa mangiare?? Le tre reti RAI non fanno che parlarne.....quindi sarete informatissimi!!!
Quello che invece voglio affrontare quà sono i temi che davvero ci interessano. Cioè quelli che riguardano il popolo delle palestre, che affronta in maniera diversa l'estate, qualcuno interrompendo completamente l'attività, qualcuno che in vacanza non si farà mancare lo sport e qualcuno che resterà in città, fedele alle sue abitudini sportive.

Analizziamo le tre categorie:

L'inerruttore: inteso come colui/lei che decidere di interrompere l'attività fisica completamente, con le scuse più banali tipo: fa troppo caldo (in palestra con l'aria condizionata?), ora ci sono le ferie e mi devo riposare e chi più ne ha più ne metta. Sono coloro che più soffriranno al rientro. Il nostro fisico infatti nella settimana successiva all'interruzione dell'attività in realtà si rigenera e migliora (per questo interrompere ognittanto anche d'inverno per una settimana non guasta), nella settimana successiva si stabilizza, ma già dalla terza settimana i miglioramenti ottenuti durante l'anno decadranno velocemente. Risultato: ricominciare da capo a settembre/ottobre o quasi!!!! Da sconsigliare assolutamente!!!

L'insistente: cioè quello che anche in vacanza insiste a fare le stesse se non più attività di quelle che faceva in inverno. Sicuramente più apprezzabile dell'interruttore, ma a modo suo con un'atteggiamento discutibile. Se è vero che bisogna restare in forma, è vero anche che le ferie sono fatte per riposare. Risultato: colpi di sole, spossatezza e stress al rientro dalle ferie.

Il fedele: quello che volente o nolente deve restare in città e continuare con i ritmi invernali anche d'estate. Incredibilmente sarà quello che meno risentirà del mal d'estate, ma sarà anche colui che a Novembre arriverà alla frutta con necessità di vacanza immediata. La variante peggiore di questo soggetto è colui che interrompe del tutto l'attività nel club per dedicarsi solo alle attività esterne, ad esempio corsette salutari nei parchi a 38° con ozono oltre i limiti. 
Sembra strano a dirsi, ma vista la scarsa affluenza, il clima fresco e le attrezzature sempre disponibili, la palestra resta il luogo migliore per le proprie performance estive, senza togliere nulla ad una uscita all'aria aperta alle 7 del mattino o alle 20 di sera, che possono allegramente essere integrate. Risultato: sereno d'estate...al limite dell'esaurimento tra Ottobre/Novembre!!

Restano validi i consigli per tutti:

- Bere tanto: almeno 2 l. se non fate attività, 3-4 l. se vi allenate anche d'estate!
- Evitare cibi pesanti: provate ad evitare fagioli con le cotiche e trippa coi porri in riva al mare!
- Moderare gli alcoolici: causano uno scompenso della termoregolazione. Sentirete più caldo di quanto sia.
- Preservate la vostra pelle: il sole brucia...proteggetela...è l'organo più grande che avete!
- L'acqua e l'aria del mare fanno miracoli: sfruttateli, immergetevi, camminateci e inspirateli (non l'acqua!!)
- DIVERTITEVIIIII!!!: il divertimento abbassa il tasso di cortisolo nell'organismo, quell'antipatico ormone dello stress che blocca il dimagrimento e favorisce l'ingrassamento...non sottovalutatelo!!

P.S. A proposito...sollevandomi da qualsiasi responsabilità riguardo le conseguenze della mia affermazione, vorrei farvi presente che fare il bagno dopo aver pranzato, senza aspettare 3 ore non è pericoloso quando l'acqua è calda come lo è in estate. Infatti non è l'acqua a causare le congestioni, ma il freddo. Ovviamente dipende anche da quanto vi siete ingozzati, ma la temperatura è decisiva. Se l'acqua è sopra i 24°, non temete, non succederà nulla. Sotto ci starei un po' più attento!

BUON ESTATE A TUTTI!!!!!

mercoledì 9 giugno 2010

LE SCUSE: LE NEMICHE CHE POSSONO SCONFIGGERTI!

Ebbene sì, anche se questo articolo urterà il sistema nervoso di molti e non mi preserverà da accese ma civili discussioni con molti dei miei assistiti, mi assumo le mie responsabilità dichiarando che le scuse sono insieme al calo motivazionale, a cui per altro sono legatissime, la principale causa di abbandono dell'attività fisica. 
Si, proprio quelle frasi banali che sento tutti i giorni "sai il lavoro","ma come faccio con i figli??","ho orari impossibili", ecc., ecc., ecc!!!

E lo dichiaro portandovi prove ed esempi lampanti.

In realtà, il venire o meno ad allenarsi, è solo una questione organizzativa. Io stesso ho provato per un certo periodo la forza di persuasione delle scuse, e tutt'ora oggi qualche volte l'hanno vinta sulla mia pur ritrovata motivazione. Per questo so di cosa parlo! 
Spesso mi è capitato di svegliarmi con grandi intenzioni, allenamenti duri programmati, miseramente falliti davanti a un "caspita...devo ancora fare la spesa...vabbè..mi alleno domani!"....ma in realtà il senso era "azz..non c'ho voglia..".
Pertanto non venitemi a raccontare della vostra vita dura e impossibile, del tempo che non avete, delle persone che vi condizionano la vita....BALLE....TUTTE BALLE!

E ora che siete d'accordo tutti che Thomas non vi capisce, che non sà cosa vuol dire avere una famiglia e un lavoro stressante (tanto sta solo a contare tutto il giorno), vi invito a riflettere su alcuni punti:

- Siete assolutamente certi che almeno una volta nella vostra vita la scusa che avete usato per non allenarvi non era solo un pretesto perchè non avevate voglia?
- Siete assolutamente certi che quando dite di non avere tempo dite il vero? 
- Siete assolutamente certi che durante la vostra giornata, almeno 2 volte a settimana, non ci siano delle ore che usate per fare cose che non c'entrano con la vostra vita stressante: shopping, aperitivo, cazzeggio vario?

E mentre vi starete ancora convincendo che la vostra risposta alle 3 domande sia "SI,sono certa/o", io vi dico che invece in cuor vostro sapete che la risposta è esattamente quella opposta.

E lo dimostrano i fatti. Alcuni esempi:

- uomo, 48 anni, libero professionista, sposato con 2 figli: spesso non ha il tempo nemmeno per pranzare, arriva sempre sull'orlo del ritardo da me dopo aver accompagnato i figli a destra e sinistra, ma due volte a settimana si ritaglia i suoi 90 minuti per allenarsi e questo da 60 incontri e più con me. Risultato: sta ottimamente e ha capito l'importanza della costanza.

- donna, 36 anni, libera professionista, sposata: dopo 20 sedute mi dice che vorrebbe gestire il suo lavoro in palestra da sola per un periodo per poi ricominciare con me poco prima dell'estate. La motivazione è l'impossibilità nel gestire i suoi orari di lavoro. Per 20 volte lo ha fatto egregiamente, ora dice di non riuscire più a farlo. Risultato: mai più rivista in palestra, nè da sola, nè con me.

Questi due esempi, che sono comunissimi, dimostrano come sia la volontà a spingere le persone a non trovare scuse. Come tutti, anche i più impegnati, riescano a ritagliarsi uno spazio per sè. D'altro canto, dalle testimonianze di manager di successo, è emerso che loro tassativamente si dedicano 1-2 ore al giorno, al fine di rendere più produttiva la loro giornata, e lo fanno in genere con l'attività fisica!

E ora vi svelerò un segreto della categoria dei personal trainers. E' un'informazione riservata: potrei dirvela ma poi dovrei uccidervi. Ma stavolta non sarà così e i miei colleghi mi perdoneranno.
Noi abbiamo una "lista delle scuse" certificata. Cioè una serie di frasi standard che ascoltiamo tutti i giorni e che sappiamo essere scuse con una probabilità del 96,7%. Eccone un piccolo assaggio:

- Ho fatto tardi al lavoro (un evergreen)
- Sto trovando traffico, non riuscirò ad essere puntuale (scusa last minute)
- Sta nevicando (???)
- Ho la bambina malata (spesso vera, ma in genere è "non ho voglia, per fortuna ho la bambina malata anche se potrebbe badarci la nonna, marito, zia, sorella per quell'ora che vado in palestra")
- Mi fanno ancora male le gambe dall'ultima volta (e le braccia?)
- Sono tornata a casa con un mal di testa tremendo (altro evergreen)
- A quell'ora ho l'idraulico e mi ero scordata/o (proprio a quell'ora eh?)

E ce ne sarebbere dozzine e dozzine d'altre. E statisticamente ahimè, le donne le usano con una frequenza assai maggiore.

Suvvia, bando alle parole, allenatevi e.....NO EXCUSES!!

venerdì 28 maggio 2010

MILITARY TRAINING CAMP 2010: DI COSA SI TRATTA?

La domanda che in questi giorni più spesso mi viene posta è proprio questo. Nella Virgin Active Perugia e su Facebook se ne comincia a parlare. Ed io essendo uno dei tre organizzatori, insieme ai miei colleghi Ioanna Arsenaki e Alejandro Romanò, cercherò di chierirvi un po' le idee sul MILITARY TRAINING CAMP: PERUGIA 2010.

L'iniziativa è nata dalla personal trainer greca Ioanna Arsenaki, che ha coinvolto il sottoscritto Thomas Di Maria, italo-tedesco, e il nazionale argentino di Volley, Alejandro Romanò.
L'idea è quella di creare un campo di allenamento con frequenza trisettimanale al percorso verde di Pian di Massiano a Perugia.

Cosa si farà?
L'idea a grandi linee è quella di combinare allenamenti aerobici, allenamenti di forza funzionale ed allenamenti ludici. Un esempio pratico potrebbe essere di 20 minuti di corsa intervallata da esercizi quali piegamenti, addominali, scatti ecc; seguito da un circuito di 5-6 esercizi di forza funzionale a corpo libero o con l'ausilio di attrezzi quali il TRX, i Kettlebells, il BOSU, le Sandbags, ecc.; per finire con un 20 minuti di allenamento ludico-sportivo a squadre, con sfide di palla avelenata, soft rugby, percorso a ostacoli, ecc.

A cosa serve?
La possibilità di seguire allenamenti cosi variegati ed intensivi, vi permetterà di ottenere miglioramenti sotto diversi aspetti: resistenza aerobica, forza generale, agilità, equilibrio, perdita di peso e non da meno, imparare a lavorare con e per i compagni per superare tutte le difficoltà!

Devo venire a tutte le lezioni?
Non è obbligatorio, ma consigliato. Noi abbiamo dato a disposizione 5 orari settimanali, dei quali ogni partecipante può sceglierne al massimo 3, prenotandosi prima.

Quali sono i costi?
Il costo per l'intero corso di 4 settimane è di soli 150€ e comprende 4 settimane e 3 lezioni settimanali. Se uno volesse integrare due ulteriori settimane, il costo aumenta di soli 50€.

E state tranquilli, la difficoltà dell'allenamento verrà adeguato alle capacità fisiche di tutti, quindi il corso non è precluso a nessuno. Ovviamente sono invitati e benvenuti anche i non-soci Virgin. Più siamo e più ci divertiremo!!

"ADESSO BASTA CHIACCHIERE MARINES, RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE, ANDIAMO LA FUORI E GUADAGNAMOCI LA PAGNOTTA!!!"

giovedì 20 maggio 2010

LA MOTIVAZIONE: LA FORZA CHE TI SPINGE VERSO IL RISULTATO!

Chi non ha mai sentito parlare di motivazione? Ovunque vengono offerti corsi motivazionali: per manager, casalinghe, rampolli, ecc, ecc.
Ma se googlate "motivazione sportiva" i risultati saranno 1-2 tesi universitarie, tanti che offrono consulenze, pochi che affrontano il problema, soprattutto per quanto riguarda il 90% dei praticanti: i NON-agonisti! Cioè le persone normali che frequentano un qualsiasi centro sportivo, palestra, wellness club.

Come sempre, al fine di rendere il post leggibile, fluente e comprensibile a tutti, affronterò l'argomento in modo NON scientifico, non basato quindi su anni e anni di studi neurologici, psicologici e motivazionali, ma sulla mia esperienza diretta, a contatto quindi con le persone che quotidianamente alleno, e con i cali motivazionali con cui mi confronto.

Partiamo dal principio: quando sto per cominciare ad allenare una persona, la sottopongo in prima battuta ad un questionario, ad una serie di domande che mi permettono di fare un quadro generale del passato di questa persona: esperienze sportive, infortuni, abitudini di vita e obiettivi. Oltre alle domande di routine, in alcuni casi amo fare una domanda netta, diretta e quantificabile: "Da 0 a 100...quant'è la tua motivazione per raggiungere i tuoi obiettivi?" Chiedo sempre alla persona di riflettere, di non rispondere subito, di ascoltarmi mentre elenco le difficoltà che dovrà affrontare: rinunce alimentari, allenamenti duri e costanti (ovviamente tendo a drammatizzare un po' ;-)) e poi chiedo una risposta netta. Risultato: coloro che non mi hanno risposto 100 o addirittura 110 hanno un tasso di abbandono dell'attività fisica (per me venire a nuotare 1 volta a settimana è abbandono) pari al 100%. Coloro invece che hanno risposto 100 o 110, continuano ad allenarsi regolarmente, anche senza l'ausilio del Personal Trainer.

Da qui si evince che la giusta motivazione, cioè la convinzione di volere e potere raggiungere l'obiettivo prefisso, è alla base del successo.

Purtroppo spessissimo accade anche quello che chiamo l'effetto "Dragster". I Dragster sono quelle macchine, alimentate da motori potentissimi, che si sfidano fianco a fianco per un miglio raggiungendo velocità assurde...ma dopo il miglio esauriscono benzina, velocità e potenza.
Così capita che chi si iscrive in palestra parte con propositi eccezionali, viene 5 volte a settimana ad allenarsi, mangia come Dio comanda, sorride e si diverte. Purtroppo dopo 2 settimane le volte diventano 3, poi 2 poi 1 nel weekend e poi, dopo 2 mesi, l'abbandono totale.

Al fine di evitare ciò vi do alcuni consigli di cui vi chiedo di fare tesoro:

1) Mai partire in quinta, partite piano ed aumentate il ritmo successivamente.
2) Variate più possibile l'allenamento, non vi annoierete e il rischio di abbandono diminuirà sensibilmente.
3) Non ponetevi obiettivi troppo alti, il non raggiungimento farà calare la vostra motivazione. Meglio porrli a breve termine e soprattutto raggiungibili.
4) Non combattete su tutti i fronti. Avete deciso di allenarvi? Fatelo! Avete deciso di mettervi a dieta? Fatelo! Avete deciso di smettere di fumare? Fatelo! Avete deciso di allenarvi, mettervi a dieta e smettere di fumare? Fallirete!!
5) Se avete deciso di allenarvi da soli, ben venga. Ma se sentite la motivazione calare, affidarvi a un Personal Trainer può cambiare la sorte.

Ovviamente su questo ultimo punto vorrei soffermarmi, non tanto perchè mi riguarda direttamente, ma perchè davvero può essere determinante.
Faccio un esempio molto semplice: ricordo almeno due persone che si sono allenate con me, per periodi variabili da 2 a 4 mesi. Hanno ottenuto ottimi risultati ed acquisito buone conoscenze di allenamento. Tanto che hanno deciso di allenarsi da soli "per un periodo". Risultato: forse si stanno allenando davvero da soli su un isola deserta, non certo in palestra dove io non le ho più riviste!!

Quando infatti parlo del mio lavoro tendo sempre ad enfatizzare questo ruolo, quello del motivatore. Si suppone che tutti i Personal Trainers sono capaci di fare tecnicamente il loro lavoro (vi prego non accanitevi..so che non è cosi), ma la capacità di motivare differenzia un bravo Personal Trainer da uno "più bravo". E questa capacità può cambiare in modo radicale la possibilità di un cliente di ottenere quello che si è prefisso, può prevenire il rischio di abbandono e aiutarlo a superare periodi di poca motivazione.

Ad ogni modo, consiglio a tutti: prima di iscrivervi in palestra, di spendere fior fior di quattrini, di prendere impegni con amiche o amici, guardatevi allo specchio e fatevi la domanda fatidica: "Da 0 a 100..quanto è la mia motivazione?" Se è meno di 100, andate a comprarvi un telefonino o un paio di stivali nuovi...ne godrete di più che di un abbonamento in palestra non sfruttato!

domenica 2 maggio 2010

MACCHINE ISOTONICHE: QUELLE EFFICACI E QUELLE COMMERCIALI!

Le macchine isotoniche sono da decenni la colonna portante in ogni palestra. Ve ne sono per tutti i gusti: pettorali, gambe, dorsali, spalle, adduttori, abduttori, glutei e chi più ne ha più ne metta! 
Le più famose attualmente in commercio in Italia sono quelle di Panatta sport e del leader mondiale Technogym. La loro evoluzione è continua per adattarsi alle sempre nuove esigenze della clientela e alle nuove teorie sulla biomeccanica. 

Ma sono davvero tutte efficaci? 
La risposta è ni!

Mi permetto intanto di fare una distinzione. Le macchine isotoniche, a mio modestissimo parere, possono essere efficaci o commerciali. 
Le prime sono macchine che si sono affermate nel tempo con poche modifiche dal progetto originale e che hanno davvero un'effetto allenante importare su un determinato gruppo/gruppi muscolari.
Le seconde invece esistono perchè vengono richieste esplicitamente nei sondaggi, da parte del pubblico, soprattutto femminile. Quale istruttore o addetto alle vendite non si è mai sentito chiedere durante la prima visita di una potenziale cliente "e la macchina per i glutei dov'è?". E' evidente che l'avere o no quella macchina può determinare la chiusura dell'abbonamento o meno! 

Ma prendiamo in esame da più vicino due macchine che a mio avviso sono estremamente commerciali: la già citata gluteus machine, e la abductor machine, quella che cioè allenerebbe "l'esterno coscia" e in genere è posizionata vicina alla sua gemella adductor machine, che invece si occupa dell'interno coscia. Forse non sapete che sull'esterno coscia in realtà di muscoli ve ne sono pochi: parzialmente il vasto mediale del quadricipite, che però estende la gamba e non la abduce, e il tensore della facia lata, muscolo piccolo, che come dice la stessa parola....tende la fascia lata, ma abduce solo in minima parte! E allora quali muscoli si allenano con la abductor machine? Grande, piccolo e medio gluteo; piriforme, otturatore interno, che sono i reali abduttori della cosia...e dove si trovano? Detto in modo semplice e schietto: nelle chiappe, si proprio quello che noi chiamiamo gluteo, è in realtà un groviglio di muscoli, coperti dal grande gluteo, che sono i muscoli abduttori. Quindi se vogliamo ridurre tutto al semplicismo, l'adductor machine allena i glutei in solo una delle loro azioni, l'aduzione, mentre la gluteus machine è vero che allena i glutei ma solo in un altra delle loro azioni, l'estensione della coscia sul bacino.

Beh, mi direte...allora va bene!! Va bene si, se non fosse che proprio queste macchine sembrano la soluzione al "sedere alla brasiliana" quando in realtà ci sono esercizi a corpo libero, con i pesi liberi e esercizi funzionali che allenano i glutei in maniera decisamente migliore, riducendo i tempi ed aumentando i risultati.

Dunque signore e signorine, è inutile che passiate ore ed ore su queste macchine, chiacchierando e leggendo, prendete in mano della sana ghisa e cominciate con affondi, squat liberi, swing con Kettlebells, ecc. Il vostro sedere e l'occhio maschile vi ringrazierà ;-))

Ecco una lista di macchine che a mio avviso hanno una seria efficacia:

Leg Press
Leg Extension
Adductor machine
Leg Curl
Lat Machine
Pulley Machine
Pectoral Machine

Quelle assolutamente commerciali invece sono:

Abductor machine
Gluteus machine
Shoulder Press
Abdominal machine

In conclusione, se volete usare le macchine isotoniche fatelo, ma utilizzatele con parsimonia, a completamento di un'allenamento basato su esercizi a corpo libero, con pesi liberi, o funzionali. BUON ALLENAMENTO A TUTTI!!!

sabato 24 aprile 2010

SCOPRENDO I KETTLEBELLS....

A chi non è mai capitato di essere incuriosito da quelle strane palle di cannone con maniglia che magari avete visto in un negozio, nella vostra palestra o in qualsiasi altra parte del mondo, magari in mano ad uno sprovveduto che la faceva volteggiare in modo pericoloso per aria?
Ebbene, quelle teiere di ghisa si chiamano Kettlebells, e sono tra gli attrezzi da allenamento più semplici, efficaci e duri al mondo.

I Kettlebells hanno origini antiche, cito Wikipedia: "Poiché si trovano anche in taglie minime, da pochi etti, probabilmente il kettlebell in origine, con la sua unità di peso (pod) di 16kg, con multipli e sottomultipli, era semplicemente un contrappeso da usare sulle bilance e la maniglia serviva ad appenderlo. I mercanti a fine giornata incominciarono a sfidarsi a chi sollevava più volte l'attrezzo. Molti ritengono che il kettlebell fosse uno strumento utilizzato addirittura nell'antico Egitto e nell'antica Grecia, ma il suo sviluppo più ampio e nella forma odierna avvenne certamente nell'est europeo. In particolare l'esercito russo incominciò ad utilizzarlo, fondendo una maniglia alle palle di cannone, per le esercitazioni militari. Lo zar Alessandro III ne fu così colpito che obbligò tutte le sue guardie del corpo ad utilizzarlo."  

Oggi, la diffusione nelle palestre dei Kettlebells è sempre maggiore, e le persone che vi si avvicinano sono sempre di più. Personalmente li uso spesso e volentieri, sia per i miei allenamenti, sia con le/i mie/i assistite/i. I risultati ottenuti sono certi, rapidi e incredibilmente vari.

Cosa posso ottenere con le Kettlebells? 
Forza, resistenza, fiato, equilibrio, coordinazione, rapidità. La gamma di capacità che migliorano con l'allenamento con Kettlebells è davvero ampia e i miglioramenti sono rapidissimi. Si dice che già dopo 5 allenamenti il corpo cambia. Non voglio essere troppo ottimista e vendere una cosa per quello che non è, come purtroppo spesso accade nel mondo del fitness, ma devo ammettere di aver ottenuto risultati incredibili in brevissimo tempo con alcune assistite. Già, donne. Le donne beneficiano in modo estremo di questo tipo di allenamento poichè gli esercizi di base vanno a colpire proprio i punti che una donna ritiene critici: glutei, cosce, addominali. L'unico limite in tal senso è dovuto alla forza di volontà: non tutte le donne sono disposte a sottoporrsi ad allenamenti duri ma dai risultati certi e preferiscono continuare a sognare sulle solite macchine isotoniche fatte e rifatte centinaia di volte senza aver ottenuto molto.

L'ultima parentesi la apro sulla sicurezza. E' vero che un peso importante (il "Beast" pesa 48kg) che vola potrebbe far pensare a molti infortuni, soprattutto a livello della colonna vertebrale, ma è altrettanto vero, e questo vale per qualsiasi esercizio del mondo, che gli esercizi eseguiti in maniera corretta e con la tecnica curata in modo maniacale, nulla vi succederà, anzi, i risultati ottenuti dall'allenamento con Kettlebells vi può seriamente preservare da infortuni alle spalle, schiena, ginocchia. Ma vi consiglio vivamente di lasciar stare il faidate, affidatevi a qualcuno che la tecnica ve la possa insegnare sul seriop.
Porto l'esempio di un mio assistito, afascinato da queste palle di ghisa, ma altro 1,92 m, pesante solo 72 kg e con due ernie discali. Ha insistito al punto che non mi sono potuto tirare indietro, ed oggi fa l'esercizio dello strappo (snatch), con due kettlebells da 12 kg non avendo mai avuto un solo problema di dolori lombari.

E TU? COSA FAI? STAI ANCORA QUI A LEGGERE QUESTO BLOG??? VAI IN PALESTRA, PRENDI IL TUO KETTLEBELL E FALLO VOLARE!! ORA!!!!

domenica 18 aprile 2010

LA LEGGENDA DEL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO

Quando faccio un'anamnesi ad un/a cliente nuovo, chiedo sempre quali parti del proprio corpo vorrebbe scolpire o modellare più di un'altro. Le risposte sono quasi sempre le stesse, soprattutto per quanto riguarda le donne: addominali, glutei, cosce e tricipiti. E non a caso.

Proprio qui infatti si localizzano i depositi di grasso della donna, cioè le riserve energetiche che il nostro corpo immagazzina per casi di scarso apporto calorico, carestie e glaciazioni. Non ricordo di preciso quando ci sia stata l'ultima glaciazione in Europa ma dev'essere qualche annetto fa. Quindi l'unico modo per aggredire questi depositi e la combinazione alimentazione + allenamento che personalmente metto in rapporto con un  40% + 40%, lasciando un buon 20% al riposo, terza componente fondamentale per ottenere qualsiasi risultato, ma a cui dedicheremo un capitolo a parte.
Se riusciamo a combinare queste tre componenti il nostro corpo dimagrisce, ma occhio: NON DIMAGRISCE MAI IN MODO LOCALIZZATO!

Il dimagrimento localizzato infatti è una leggenda metropolitana, o una vana speranza che abbiamo di risolvere il problema della pancetta con 50 addominali al giorno. Purtroppo non è così. 
Il corpo, in una situazione di debito di calorie, aggredisce dapprima i depositi intra-addominali, più mobili ma anche più pericolosi per la salute (quelli che circondano il cuore e i visceri tanto per essere chiari), e solo in seguito il grasso che si localizza immediatamente sotto la cute. Tutto ciò avviene in maniera lenta, al ritmo di massimo 800-1000 grammi a settimana in condizioni normali, ma soprattutto non ha importanza quali muscoli mettiamo in movimento, quanto piuttosto la quantità di calorie che bruciamo e a che battito cardiaco lo facciamo, anche se in realtà la quantità di calorie utilizzate è di gran lunga l'indice più importante.

Pertanto fare addominali non ci farà dimagrire sulla pancia se ci limitiamo a fare solo quelli, come fare glutei non ci aiuterà a dimagrire il sedere. Ovviamente questi esercizi tonificano i muscoli sottostanti e pertanto avremmo forme più armoniche quando il grasso soprastante non ci sarà più, ma quel grasso va perso con costanza di allenamento e non con esercizi specifici. Altro errore è dire che gli addominali non ci sono più come c'erano un tempo. Ci sono eccome, ma magari sono stati coperti nel tempo da uno strato adiposo che non li evidenzia più. Levato quello torneranno a galla spendidi nuovamente.

L'unica ipotesi che accetto con riserva sul dimagrimento localizzato è la seguente: muscoli e grasso non sono collegati direttamente ed è per questo che i depositi di grasso si mobilizzano indipendentemente da quali muscoli usiamo. L'unica ipotesi che va controcorrente è quella che sostiene che, attivando i muscoli li riscaldiamo, ed il calore favorisce la mobilizzazione dei grassi (pensate ad una noce di burro nella padella che si scoglie con il calore), e pertanto i depositi adiposi sovrastanti i muscoli attivati potrebbero mobilizzarsi  meglio. Ripeto però che non ci siano studi scientifici assoluti per provare ciò.

Pertanto, volete rimettervi in forma prima dell'estate: MUOVETEVI SPESSO E ATTIVATE TUTTI I MUSCOLI...ORA!!

domenica 11 aprile 2010

COME DEFINIRE GLI OBIETTIVI...LA STORIELLA GIAPPONESE...

Quella della definizione degli obiettivi è una questione assai spinosa. Tutti arrivano da me con molta motivazione, colmi di ottime intenzioni e con la certezza di riuscire a raggiungere quello che si sono prefissi.
Ecco...proprio "quello che si sono prefissi" è spesso un'obiettivo oltre la portata, irraggiungibile nei tempi stimati.

Gli obiettivi ci devono essere, il desiderio del loro raggiungimento può donare motivazione anche nei momenti difficili, ma devono alcune caratteristiche ben precise:

1) devono essere a breve termine
2) misurabili
3) raggiungibili

Per fare un'esempio pratico, è meglio decidere di voler perdere 2kg nel mese successivo piuttosto che dire di volerne perdere 12kg nei prossimi 6 mesi, la pappa è la stessa, ma mentre il primo soggetto avrà certamente successo già dopo un mese e sarà dunque motivato a porrsi un nuovo obiettivo; il soggetto due magari dopo 3 mesi sarà fermo a -4kg e si demotiverà per il possibile svanimento del suo successo, e forse abbandonerà il tentativo!

Inoltre il risultato finale, non dev'essere ciò che metabolizza tutti i pensieri, quasi un'ossessione. Se ci si pone come obiettivo di perdere 10kg, e alla fine saranno 8kg, sarà comunque un successo. Ad ogni modo, per definire meglio questo concetto vi racconterò una storiella giapponese, che vi deve far riflettere:

"C'era una volta, tanto tempo fa in Giappone,un giovane ragazzo che si recò dal miglior maestro di Karate di tutto il paese del Sol levante. Quando questo gli diede udienza il ragazzo gli chiese: 'maestro, vorrei allenarmi con Lei e diventare il miglior Karateka di tutto il paese, quanto ci metterò?' Il maestro lo scrutò e poi con calma disse: 'almeno 10 anni!'. Il ragazzo sorpreso della lunga durata dell'istruzione chiese al maestro 'e se mi allenassi con tutte le mie forze, più di ogni altro suo allievo? quanto ci vorrà?'. Il maestro si soffermò a riflettere e poi sentenziò: 'almeno 20 anni!'. Il ragazzo guardò sorpreso il maestro, senza capire, ma tentò ancora: 'E maestro, se mi allenassi tutti i giorni e tutte le notti senza mai farmarmi quanto tempo ci metterò a diventare il suo migliore allievo?'. Il maestro esitò mentre ci rifletteva, ma poi deciso disse: '30 anni!'. A questo punto il ragazzo sbottò: 'ma come è possibile , maestro, che più mi alleno e più lungo sarà il tempo della mia istruzione??'. Il maestro a questo punto disse deciso: 'vedi mio giovane amico, SE UN'OCCHIO E' PUNTATO SUL TRAGUARDO...RESTA SOLO L'ALTRO PER TROVARE LA VIA!'".

Pertanto, in conclusione, ponetevi un'obiettivo ragionevole, raggiungibile, misurabile e a breve termine, ma lasciate che sia solo uno stimolo per migliorarsi sempre, e nel dubbio....ALLENATEVI!!

domenica 4 aprile 2010

COSA E' L'ALLENAMENTO FUNZIONALE?

 La denominazione allenamento funzionale, è ormai di uso comune nel linguaggio di chi lavora nelle palestre e centri fitness. Quello che mi domando è, se questa denominazione rappresenta uno schema di allenamento chiaro a tutti: Personal Trainers, Istruttori di sala e di corsi, ma soprattutto di coloro che lo praticheranno: i clienti!

Cercherò di essere il più chiaro e semplice possibile, in modo da non aggiungere confusione alla confusione:

Si intende per allenamento funzionale una serie di attività volte a migliorare le capacità utili nella vita giornaliera di tutti noi.

Questa è la mia definizione, ne troverete altre, simili, che comunque ridotti alla sostanza vogliono dire quello da me espresso.

Ma arriviamo al dunque. Un allenamento funzionale non è mai settoriale, non allena cioè mai un solo distretto muscolare, ma tende  a coinvolgerne il numero maggiore possibile. Ad esempio un'esercizio che coinvolge pettorali, addominali, tricipiti, quadricipiti e glutei, come possono essere i piegamenti sulle braccia sul BOSU ribaltato ed una gamba sollevata, si può dichiarare assolutamente funzionale.
Dunque possiamo escludere di base, gli esercizi fondamentali del body building nella loro vecchia concezione, mentre vi rientrano le varianti moderne, come ad esempio le spinte su panca piana ma ad un braccio solo, poiché la stabilizzazione da parte dei muscoli del tronco è sollecitata in modo estremo. E cosi diversi altri, con l'ausilio di piccoli attrezzi o in situazioni di precario equilibrio e che quindi sollecitano tutta una serie di muscoli stabilizzatori che nel loro insieme rappresentano il CORE, concetto che merita un discorso a parte.

Rientrano invece tutte quelle attività, tornate alla ribalta o di nuova concezione, che intendono il corpo umano come un’entità unica, da sollecitare globalmente. Di primo acchitto mi sovvengono le Kettlebells, il TRX suspension training, le Clubbells, il GTS Gravity, il Kinesis Technogym, il Bosu, altri piccoli attrezzi ed un’infinità di esercizi a corpo libero.

E quali sono i risultati di un allenamento funzionale?

Equilibrio, coordinazione generale,intermuscolare e intramuscolare, prevenzione infortuni, rapidità, forza e resistenza, una migliorata capacità di apprendere movimenti nuovi, in palestra come nella vita, una miglior gestione del proprio corpo in ogni situazione della vita, ad esempio per portare su per le scale una cassa d’acqua!

Per esperienza vi dico che le persone, donne e uomini, che hanno lavorato esclusivamente con allenamenti funzionali, hanno avuto i risultati migliori, reali e percepiti, si sentono forti, sicuri nei movimenti e lo sono! In buona parte dei casi non soffrono più di dolori precedenti all’inizio degli allenamenti, come mal di schiena, spalle, ginocchia.

Ma occhio, come disse un mio insegnante, più gli attrezzi sono semplici (vedi una Kettlebell), più difficili sono da utilizzare e di conseguenza più facile è la possibilità di infortunio. Pertanto vi prego, qualora il discorso funzionale vi interessi, di affidarvi a professionisti del settore che potranno farvi ottenere risultati incredibili. Lasciate stare il faidate!

ECCO IL TRX: ESEMPIO DI ALLENAMENTO FUNZIONALE: