lunedì 5 novembre 2012

PERCHE’ TACFIT SARA’ L’ALLENAMENTO DEL FUTURO

Il momento che sta attraversando il mondo dell’allenamento in generale e del fitness in particolare è alquanto vario e stimolante. Si può scegliere davvero tra tantissime attività, alcune validissime, molte altre quantomeno discutibili. Spaziando dal Powerlifting all’Acquagym, dall’Idrobike alla Zumba, attraversando il mondo affascinante del Functional Training.


E proprio su quest’ultimo vorrei soffermarmi.

Il cosidetto allenamento funzionale in realtà racchiude un’ampissima gamma di discipline, piuttosto diverse tra loro, ma che per accomunamento di ideologie finiscono nello stesso buglione. Come sopra, anche nel mondo del Functional Training (FT) ci sono scuole destinate a durare nel tempo ed altre che, cercando di cavalcare l’onda e messe su in modo approssimativo per seguire la moda del momento, sono destinate a morire in tempi più o meno brevi.

Tralasciando queste ultime, vorrei porre l’attenzione sul primo gruppo, quelle discipline cioè che hanno una valenza comprovata, per importanza storica come le ghirie (Kettlebells) o perchè il loro sviluppo è il risultato di uno studio approfondito della biomeccanica, biochimica e tecnica dell’allenamento.

Tra questi sistemi di allenamento si colloca il sistema TACFIT, costola del più completo sistema di allenamento esistente: il CST (Circular Strenght Training) ideato da Scott Sonnon.

Ma quali sono i punti di forza di questo innovativo e relativamente giovane sistema, e che lo renderanno l’allenamento del futuro?
  •  Non è improvvisato: ogni movimento, ogni circuito, ed ogni modalità di allenamento è frutto di un’analisi precisa della biomeccanica umana, dei processi biochimici che ne regolano il funzionamento e delle varie tecniche di allenamento che gli studi degli ultimi 50 anni ci hanno regalato. Su questo punto vorrei puntualizzare un concetto: nessuno inventa più nulla ed io di base diffido da chi lo sostiene. Piuttosto si può codificare un sistema e nel caso del TACFIT mettere insieme mobilità articolare, circuiti ad alta intensità e yoga compensativo è quantomeno all’avanguardia.
  • E’ in continua evoluzione: alcuni sistemi di FT hanno scelto la linea del “questo è stato per 500 anni, questo lo sarà per altri 500” non considerando che cambiamento può voler dire talvolta miglioramento. TACFIT è in continua evoluzione, per essere una risposta sempre all’avanguardia e alla portata di tutti.
  • Può essere praticato da tutti: ragazzi, senior, mezza età...atleti professionisti, amatori o casalinghe...appartenenti ai corpi speciali o impiegati di banca: ognuna di queste categorie avrà il proprio livello di difficoltà TACFIT. Ma non solo, tutti potranno allenarsi insieme senza alcun problema organizzativo.
  • E’ sicuro: uno delle prerogative irrinunciabili del TACFIT è prevenire gli infortuni. Ed è forse la cosa più apprezzata. Nel TACFIT il fisico viene sempre spinto al limite delle sue capacità senza però mai superarlo. Questo concetto unito al principio del “prima la tecnica, poi la performance” rende TACFIT assolutamente sicuro e la malleabilità dei circuiti, per cui un esercizio può essere sostituito facilmente da un’altro, adattandosi anche a chi ha problematiche fisiche pregresse.
  • E’ divertente: con oltre 150 circuiti codificati tra programmi standard e speciali, TACFIT non annoierà mai. E’ il feedback che ricevo dalla maggior parte dei miei clienti, è sia per un Personal Trainer che per un cliente è un punto enorme a vantaggio rispetto a sistemi meno vari e statici.
  •  E’ estremamente efficace: chiunque abbia utilizzato TACFIT o lo sta facendo, non può negare gli indubbi vantaggi a livello fisico raggiunti in termini di forza, resistenza, agilità, forza mentale oltre ad una forma fisica invidiabile. Tanto è che è una disciplina sempre più diffusa ed apprezzata dalle donne che lo provano.

In conclusione, TACFIT si pone tra le varie discipline del FT come risposta definitiva, alla portata di tutti e con soddisfazione di tutti. D'altra parte, se i GIS dei Carabinieri, il LOTAR (forze anti-terrorismo israeliane), la polizia di NYC, la polizia di confine americana, molti sportivi professionisti e tantissimi Personal Trainer di successo hanno adottato TACFIT come base per la loro preparazione fisica un perchè ci sarà! Oltra al fatto che il sistema è sempre più richiesto dalle palestre di tutto il mondo!

Per informazioni: thomaspersonaltrainer@gmail.com o 392-0079799




lunedì 27 agosto 2012

PERSONAL TRAINING: IL MORBOSO RAPPORTO TRA CLIENTE E PT


E’ da qualche mese che avevo l’intenzione di affrontare questo delicato argomento, cioè il “morboso rapporto PT-Cliente” e finalmente sono riuscito a metterci mano.

Sapete bene che a me definizione "cliente" piace poco per il rapporto che si instaura tra il PT (Personal Trainer) e la persona che si allena, ma essendoci uno scambio di denaro per prestazione erogata è quello più adatto e torneremo a questo più avanti.

Mi piacerebbe analizzare questo rapporto in modo bidirezionale, cioè dal punto di vista del PT e da quello del cliente ed evidenziare alcune caratteristiche che a mio avviso dovrebbero essere comprese e riviste.

Partiamo dal cliente. Esiste una vera e propria sudditanza verso il proprio Trainer, inconscia ovviamente, ma estramamente marcata. E’ difficilissimo che un cliente lasci il proprio PT, spesso preferisce  interrompere gli allenamenti piuttosto che decidere di allenarsi con un’altra persona, ed anche se lo fà, questo accade dopo lunghi periodi di riflessione. Comprendo pienamente questo processo mentale, poichè se hai deciso di investire denaro sonante in una persona e nel suo servizio devi essere fermamente convinto che sia la persona che possa dare le migliori risposte alle tue esigenze. Altrimenti perchè investire su lui/lei e non su un’altro? Questa convinzione si afferma ancor più se si instaura un rapporto di amicizia, se ci si frequenta anche per eventi fuori allenamento come escursioni, cene, ecc. (non fate quel sorrisetto maligno!!)

Il Trainer: a prescindere su come ha impostato il suo stile di lavoro, se sull’amicizia, sul risultato a tutti costi, sulla motivazione, ecc., il PT sta facendo comunque il suo lavoro, ed è grazie alla sua preparazione che riesce ad avere e mantenere dei “clienti” che gli daranno la possibilità di pagare l’affitto, le bollette e la rata della macchina. Per cui il suo pacchetto clienti è importantissimo e come in tutti i lavori, acquisirne uno nuovo è piuttosto semplice, mantenerlo non sempre. Uniamo questo alla suddittanza che il cliente vive inconsciamente ed ecco che il PT sviluppa la convinzione di avere un “diritto di prelazione” su quel cliente, il dovere dunque di difenderlo dagli attacchi di altri concorrenti, di doverlo fidelizzare al massimo esaltando le proprie qualità e sminuendo quelle dei colleghi.

Come ovviamente si capisce, si tratta di equilibrio stabile finchè uno tra tanti piccoli dettagli vacilla: il cliente vede un collega far fare un esercizio che attira la sua attenzione, c’è un calo di motivazione dovuto a noia o routine di allenamento ripetitive, dopo un periodo di inattività il PT non riesce a fidelizzare come in precedenza la persona, il PT si adagia sul rapporto che si è intstaurato e comincia ad ne sono tanti essere negligente su alcune cose come la puntualità, l’attenzione verso la persona, ecc. Ne basta uno perchè qualcosa si possa rompere ed ecco che si arriva al momento critico: il cliente non rinnova le sedute...o peggio ancora, rinnova, ma con un concorrente-collega!

Analizziamo nuovamente la situazione dai due punti di vista, partendo questa volta dal PT in una situazione tipo:

La prima reazione del PT è di sgomento, di delusione con la ferma convinzione che il cliente non si renda conto dell’errore che sta per compiere e con il sospetto fermo che il concorrente abbia guidato con false promesse, prezzi allettanti ed altre diavolerie il cliente a lui. Seguono in genere un’accesa discussione tra i due che si risolve in un nulla di fatto nel 90% dei casi, non prima però di aver coinvolto e messo in imbarazzo il cliente! Pessima situazione...altamente sconsigliata dal sottoscritto.
D’altra parte ogni PT con un minimo di esperienza sà che queste situazioni capitano e la prima domanda che dovrebbe porrsi è: cosa ho sbagliato? Mettersi in discussione purtroppo è più difficile che spostare le colpe altrove.
D’altro canto il cliente, in quanto amministratore del proprio denaro, può e deve decidere in massima libertà dove e come investirlo.
Inoltre, a mio avviso, ci sono due situazioni estremamente favorevoli per un PT che si trovi in questa situazione: in primis, se il PT si comporta in modo professionale senza sollevare inutili polveroni,  il cliente potrebbe optare per la soluzione dei due trainer, che possono dare varietà all’allenamento ed in fondo non scontentare nessuno. Ma l’opportunità maggiore è data dal fatto che, se il PT è certo dei propri mezzi, un’esperienza di  “tradimento” da parte del cliente, magari rivelatasi negativa,  può portare anche al rafforzamento delle sue convinzioni iniziali, cioè che aveva scelto il PT migliore e quindi torna sui suoi passi senza lasciarlo più.

Il cliente invece si trova nella imbarazzante situazione di aver a che fare con due caratteri spesso forti che si contrappongono cercando entrambi di convincere della propria bontà il malcapitato che deve decidere se lasciare il vecchio per il nuovo o restare in una situazione in cui non stava più a proprio agio. La terza opzione è abbandonare completamente l’uso del PT, la scelta peggiore per tutti. Quella migliore di vivere un periodo di transazione in cui si allena con entrambi e valutare le rispettive capacità per poi optare per uno o l’altro o continuare con entrambi.

Ma di base vorrei dare due consigli, uno ai PT ed uno ai clienti:

PT: Siate professionali sempre e comunque, fate bene quello che sapete fare, non improvvisatevi e non parlate (male) di cose che non conoscete. I vostri clienti apprezzeranno.

Clienti: non abbiate timore di provare 3-4 PTs prima di decidere chi fà a caso vostro e non createvi problemi ad allenarvi anche con 2 diversi. Non siamo tuttologi!

mercoledì 11 luglio 2012

CAPRI: L'EVENTO DELL'ANNO NEL MONDO DEL FUNZIONALE


Per tutti gli amanti dell’allenamento funzionale, per gli istruttori CST e Tacfit e soprattutto per chi non ha mai avuto modo di avvicinarsi a questo sistema, il 27 e il 28 Settembre 2012, si svolgerà presso “la Canzone del Mare” di Capri (NA), di fronte ai famosi faraglioni dell’isola, un’evento che si preannuncia irripetibile: Il “Tacfit Bootcamp Capri”!

Si tratta di una maratona di due giorni alla scoperta del sistema di allenamento del futuro e che ne prenderà in esame tutti i capisaldi: dal lavoro con le Clubbell, alla ginnastica tattica (Tacgym), al programma di mobilità articolare fino al Prasara Yoga. Una full immersion guidata dai Coaches più importanti del mondo.

Infatti, il sistema CST sarà rappresentato niente di meno che da Scott Sonnon, il fondatore, ed Alberto Gallazzi, mente e braccio del movimento europeo del sistema, nonchè da una schiera di istruttori certificati internazionali! 

Un’occasione tanto più unica che rara, poichè la partecipazione sarà completamente gratuita!
Verrà richiesta solo una registrazione che potrà essere fatta (ripeto GRATIS) telefonando al numero 081/8386249 od inviando una email all’indirizzo segreteria@cittadicapri.it

E’ grazie al patrocinio della Città di Capri infatti, che l’evento si potrà ripetere dopo quello del 2011, che ha ospitato oltre 40 persone da tutta Italia, e per quest’anno ci saranno prenotazioni da tutto il mondo.

E sempre grazie al patrocinio della città di Capri che si potranno avere alloggi a prezzi convenzionati. Chiedete informazioni quando vi registrate per l’evento.

Sarà inoltre l’unico evento attualmente previsto nel Italia meridionale, quindi amici del sud, non perdetevelo per nessun motivo.

Ripeto i contatti:
Per registrazione: segreteria@cittadicapri.it o 081/8386249


venerdì 25 maggio 2012

LAST MINUTE: COME AFFRONTARE IN EXTREMIS LA PROVA COSTUME!


OK, il tempo non è stata dalla nostra in questa primavera 2012, ma un dato è certo: presto o tardi ci sarà la prova costume! 

E anche se il freddo degli ultimi mesi ci ha fatto rimandare questo momento, questo non ha che peggiorato la situazione. Ci troviamo con gli stessi inestetismi di tutti gli anni ma con un mese in meno per lavorarci!

Ma bando alle chiacchiere. Volete sapere come fare per non arrivare molli come un budino al momento fatidico? Vi svelerò alcuni segreti a proposito:
- Innanzi tutto subito al bando il junk-food, il cibo spazzatura: niente più McDonalds, paninaro, merendine, snack, patatine, coca-cola e similari, limitate al massimo il consumo di alcoolici, riducete al minimo necessario il consumo di pane, pasta, pizza, soprattutto a cena, se riuscite in questa fase eliminateli proprio. Già così sarete 5 passi avanti!

- Aumentate nettamente l’apporto di proteine: carne, pesce, bresaola, uova. Non eccedete con la frutta, ma abusate tranquillamente di verdure, meglio a foglia verde: spinaci, bietole ma anche cime di rapa, broccoli e cavolfiori. Evitate mais e legumi.

- Allenatevi almeno 4 volte a settimana ed alternate allenamenti di forza ad allenamenti cardio. Il solo cardio vi fa perdere peso ma la qualità dei kg sarà scarsissima, sarete mollicci proprio lì dove un po’ di tono servirebbe. Solo allenamenti di forza invece vi porteranno ad avere sufficienti masse muscolari e tono, ma inevitabilmente saranno ricoperte di grasso e non saranno evidenti. Quindi fate entrambi!

A questo proposito voglio spezzare una lancia a favore della mia categoria.
Per queste missioni “Last Minute” la guida di un Personal Train er può essere determinante. Saprà come impostare la vostra settimana, saprà come motivarvi e come valutare i vostri progressi. In un momento in cui il risultato è determinante non sprecate tempo e denaro. Preferite buttare 300€ in un trimestrale in palestra senza avere alcun risultato oppure ritenete intelligente investirne il doppio e poter sfoggiare gambe toniche, braccia senza “bandiere” e glutei sodi?

Ma la cosa più importante: COMINCIATE ADESSO!!

domenica 13 maggio 2012

SALVATE I VOSTRI FIGLI...ARRESTATE FIONA MAY!


E’ da tempo che pensavo di scrivere questo articolo per il mio blog, ma solo oggi sono riuscito a prendermi la mezz’ora necessaria.

Si, il titolo può sembrare provocatorio, ma non è nulla in confronto allo schifo che provo per campioni dello sport, si parla di olimpionici come Fiona May (stella per decenni del salto in lungo), Alex Schwazer (campione olimpico in carica nella 50 km di marcia), Anrew Howe (primatista italiano nel lungo) e diversi altri, che si prestano alla pubblicità di prodotti per bambini, facendoli passare per salutari ed ingannando il buon senso di mamme che rimpinzano i loro figli di Kinder fette al latte pensando di fare bene visto che “lo fa anche Fiona May” senza rendersi conto che stanno avvelenando i propri figli!

Prendiamo in esame proprio lo snack citato, ecco i valori nutrizionali:

Kinder fetta al latte per 100g.:

Carboidrati: 34g.
Grassi: 27,3g. di cui 16,6g. grassi saturi
Proteine: 8,4g.

Non male direi per portare vostro figlio a diventare un bambino obeso!

Arriviamo addirittura ai spettacolari valori del Kinder Delice, ovviamente pubblicizzato da una grande campioness olimpica di canoa, Josefa Idem:

Kinder Delice per 100g.:

Carboidrati: 43,4g
Grassi:  29,2g. di cui 16,5g. grassi saturi
Proteine: 5,8g.

Potete trovare tutti i valori nutrizionali dei prodotti Ferrero cliccando qui.

Faccio presente che quantità così alte di carboidrati raffinati e grassi “cattivi” portano con il tempo, ma anche in giovane età, problemi di sovrappeso e obesità con tutto quello che ne consegue, diabete, e col passare del tempo portano certamente a problemi correlati come ipertensione, ictus, infarto. Volete regalare questa prospettiva a vostro figlio perchè siete troppo pigri per preparargli un panino al prosciutto?

Ora mi domando: capisco che il Dio Denaro regna sovrano, capisco che gli accordi di sponsorizzazione sono parte integrante della vita di uno sportivo, ma è possibile che pur consci del danno che portano a fare, questi campioni non si facciano un esame di coscienza visto che la maggior parte ha dei figli??!!

La mi opinione è che dovrebbero essere frustati per quello che fanno come NON esempi di sport e di vita sana e la Ferrero dovrebbe essere quantomeno multata per queste pubblicità ingannevoli.
Scusate lo sfogo ma è da un po’ che lo porto dentro.

Ricordatevi che i vostri figli saranno quello che voi gli permetterete di diventare, in tutti i sensi, è una responsabilità grandissima ma anche un’opportunità immensa. Non sprecatela!

mercoledì 21 marzo 2012

TACFIT BOOTCAMP A FIRENZE!

Partirà il 3 Maggio, della durata di 8 settimane, il primo Bootcamp dedicato interamente al TACFIT, il sistema di allenamento che sta invadendo l'Italia ed il vecchio continente.

Pensato per militari, poliziotti e pompieri, il sistema è stato ufficialmente adottato dai GIS (gruppo intervento speciale) dei Carabinieri e all'estero dal LOTAR (antiterrorismo israeliano) dalla polizia di New York e da molti corpi dei Vigili del fuoco americani.

Quello che si terrà al parco dell'Anconella sarà il primo Tacfit Bootcamp in Italia e si potrà scegliere di allenarsi 1, 2 o 3 volte a settimana sotto la guida di istruttori certificati a livello internazionale. 
Non parliamo dunque di pseudo-allenamenti militari che sfruttano l'onda dell'entusiasmo per gli "allenamenti dei marines", ma realmente dell'allenamento dei corpi speciali.

Il Bootcamp è adatto a tutti, poichè ogni esercizio è adattabile per difficoltà a qualsiasi condizione fisica. Quindi avanti gente, dai 16 ai 65 anni, campioni o novizi dell'allenamento!

Costi e orari:

Inizio: Giovedì 3 Maggio 2012
Fine: Sabato 30 Giugno 2012

Lun. & Giov. 18.30
Sab. 10.00

Prezzo 1 volta settimanale: 149,00€
Prezzo 2 volte settimanale: 199,00€
Prezzo 3 volte settimanale:  239,00€

informazioni: thomaspersonaltrainer@gmail.com oppure 3920079799 Thomas




venerdì 17 febbraio 2012

COME DIVENTARE ISTRUTTORE CERTIFICATO CST/TACFIT?

Una delle domande che mi viene posta più spesso per email, sui social network ed anche di persona è "Come diventare un istruttore certificato CST/TACFIT?"

Mi permetto a tale proposito di scrivere un breve Vademecum con consigli pratici.

Prima di tutto distinguiamo in modo netto le due certificazioni:

CST: Il "Circular Strenght Training" è la base di tutto. E' il sistema di allenamento più completo al mondo. Molti mi tenteranno di contraddire, ma in quale altro sistema troverete un programma di mobilità articolare, di condizionamento fisico a corpo libero e con l'uso di attrezzi non convenzionali come i Clubbells, ed un sistema di compensazione chiamato Prasara Yoga? 
Molte persone per scelte economiche e di tempo, scelgono di certificarsi solo in TACFIT, a mio avviso errore gravissimo. Non mi sto a dilungare ma pongo una domanda a quelli che stanno pensando di farlo: in Tacfit Alpha, il primo dei 26, sono previsti i Clubbell Swipes, come farete ad affrontarlo se le Clubbells li avete imparati ad usarli da autodidatti?

TACFIT: E' il sistema di allenamento Tactical Fitness. Veloce, divertente ma soprattutto efficace. Sarà la base per lavorare con i vostri clienti. E' il sistema di allenamento ideato da Scott Sonnon per coloro che hanno compiti tattici: poliziotti, pompieri, soldati, corpi speciali. E' stato di recente adottato ufficialmente dal Gruppo intervento speciale (GIS) dei Carabinieri. Quindi non uno dei tanti allenamenti alla moda (fa figo dire "l'allenamento dei marines"), ma realmente l'allenamento dei corpi speciali.

Ogni anno, in giro per il mondo esistono i corsi di certificazione CST/TACFIT. Solo quest'anno si terranno in Italia, USA, Inghilterra, Sudafrica, Argentina, Singapore e Giappone. Sono sempre tenuti dai massimi esponenti del sistema: Scott Sonnon ed Alberto Gallazzi. 

Ma qual'è il modo migliore per approcciarsi al sistema?

Ve ne sono quattro, che esamineremo uno per uno:

1) CST-School: con un'investimento modesto, per intero scontabile dal costo di certificazione. Alberto Gallazzi con lo staff italiano terrà dei seminari monotematici su tutte le specialità del CST/TACFIT in alcune città italiane. Quest'anno si terranno a Milano, Roma e Firenze. Tutti i dettagli sul sito ufficiale cst-italy. Sicuramente è uno dei modi più sicuri di raggiungere la data di certificazione preparati.

2) CST/TACFIT Coach: E' un'altra possibilità, quella cioè di "ingaggiare" un Coach che ci guidi attraverso le prime difficoltà di approccio con il sistema. Il vantaggio in questo caso è che si è seguiti in modo individuale, e i risultati sono nella stragrande maggioranza dei casi soddisfacenti, tradotto: certificazioni al primo colpo e con divertimento. Personalmente ho preparato già una decina di atleti, anche in tempi ridotti, avendo sempre grandi soddisfazione da loro. Il costo è simile alla School, ma non è scontabile. Il vantaggio è quello di essere seguiti one-to-one e di non doversi spostare troppo lontani da casa.

3) Video istruzionali: Pagando una percentuale dell'iscrizione alle certificazioni, si potranno ricevere dei video istruzionali sulle prove di esame da cui imparare in modo autodidatta. Io lo sconsiglio vivamente. Purtroppo, anche se i video sono molto precisi e ben fatti, non si possono cogliere tutte le sfumature che invece sono determinanti per il successo. Ad ogni modo per avere infos più precise su questa modalità potete contattare i boss di cst-italy a questa mail.

4) A culo: chiamo così questa modalità, tra l'altro adottata un po' troppo spesso, con la speranza che presto venga esclusa. Si tratta di allenarsi seguendo video di youtube, sperando che nulla sia cambiato e andando alla certificazione dovendo correggere dettagli "last minute". Ovviamente se avete questa intenzione vi chiederei di cambiarla subito. Non vi godrete per nulla la certificazione, di per sè piena zeppa di nozioni, e probabilmente ne uscirete con poco più perchè magari non ci avete capito nulla a causa della fatica! 


Ah, mi sono scordato, le certificazioni CST/TACFIT non ve le regaleranno solo perchè avete pagato, ve le dovrete sudare sul campo! Io stesso, pur amico di Scott e Alberto sono stato bocciato su un esame perchè non ero sufficientemente preparato, aggiungerei giustamente!

Detto ciò, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e per eventuali preparazioni, sperando di vedervi presto far parte della CST Family!!

giovedì 26 gennaio 2012

THE FAMILY PLAN - I MIEI PRIMI 14 KG...

Ebbene si, ormai sono quasi tre mesi che ho prestato il mio corpo alla causa della CST-Family, per sperimentare un binomio dieta-allenamento quantomeno insolito, di sicuro non convenzionale, certamente mai studiato.

Premetto, come ho già fatto in precedenza, che si tratta di un caso studio, non di uno studio statistico. Pertanto il risultato non è da ritenersi assoluto, ma senz’altro di importante impatto sul mondo del fitness/alimentazione odierno.

Purtroppo non posso svelarvi tutti i segreti nel dettaglio, poichè stiamo valutando se proseguire per altri due mesi o pubblicare tutti i dati già alla fine dei 90 giorni.

Posso intanto raccontarvi che in 87 giorni ho perso 14,0kg e 10 cm di circonferenza addome, che muscolarmente sto benissimo e che non ho patito assolutamente la fame come molti potrebbero pensare. Anzi, in realtà da mangiare ne avevo tanto, qualche volta troppo, tanto da non riuscire a finire la razione prescritta. E non parlo di carote e sedani, parlo di carne, uova, verdure e addirittura di momenti di libertà totale in cui potevo sfogare voglie e psiche sulle peggiori schifezze, e credetemi ne ho approfittato.

Mi sono allenato con regolarità, sempre e soltanto però con il sistema CST/TACFIT. Quindi circuiti a gogo, uso di Clubbells, Flowfit, Intu-Flow ecc. Mi sono anche rifiutato, per non falsare il risultato e contro la prescrizione del mio coach Alberto Gallazzi (appena legge mi disossa), di fare i 15 minuti di lavoro aerobico a fine allenamento, pertanto è solo e soltanto frutto di quello che il sistema CST/TACFIT oggi può offrire.

Nonostante tutto, e nonostante non sia stato costretto a patire la fame, la mia vita è cambiata, mi sento più efficiente, più leggero, più felice e sicuro di me, non ho inestetismi dovuti al dimagrimento e le persone spesso mi guardano con ammirazione per i risultati raggiunti.

Si, ammetto che non è stato facile, ci sono stati momenti critici, ma se mi guardo indietro questi 3 mesi sono volati e i risultati sono stati continui, dandomi sempre fiducia. Non c’è stata una sola volta in cui il peso è tornato a salire.

Mi fermo qui. Preferisco mettervi al corrente di tutto quando sarà il momento.

Unico consiglio che vi dò, non programmate la vostra rinascita....fatelo ORA!

lunedì 23 gennaio 2012

BIG IN JAPAN: VISITA A DUE PALESTRE GIAPPONESI.

Il mio recente viaggio nella terra del Sol Levante e la missione che mi portavo dietro, cioè divulgare il verbo CST/TACFIT in Asia, mi ha dato un'oppurtunità incredibile per chi fa il mio mestiere: visitare ed allenare in due palestre tipicamente giapponesi.
Tutti penseranno che le palestre siano uguali in tutto il mondo e per certi versi molte sono le anomalie, ma vi sono anche delle profonde differenze, positive o negative che siano, nella maggior parte dei casi molto curiose.

Intanto premetto che ho visitato due strutture diametralmente opposte: una palestra cosidetta "pubblica" di Tokyo, ed una palestra privata nell'area di Chiba, poco fuori la capitale nipponica.

La palestra pubblica non è altro che una immensa struttura polifunzionale con piscine, tatami, palestre per ping pong ed altre attività. All'ingresso si può scegliere da una macchinetta il/i servizio/i di cui si vuole usufruire ed acquistare il biglietto. Come per la metropolitana tale biglietto va inserito nel tornello e conservato fino all'uscita. 
Io ho usufruito solo del tatami per una lezione di Tacfit ad un ragazzo giapponese, dietro di me due atleti si allenava nell'arte dell'Aikido, accanto a me un gruppo praticava Karate, più in là due ragazzi si sfidavano in un match di Thai Boxe e ancora più in là un gruppo di signori praticava una ginnastica tipica giapponese, difficilmente traducibile in occidentale. Una bella esperienza.

La seconda palestra è una piccola palestra privata di un ragazzo giapponese con influenza occidentale, avendo vissuto per un'anno in Australia. La Jungle Gym ha standard di spazio tipici del Giappone. In tutto saranno 50 mq, non ci sono docce nell'angusto spogliatoio, ma l'arredamento è davvero accogliente con piante ovunque ed attrezzi a dir poco innovativi per il Giappone come Kettlebells, TRX e macchine isotoniche Technogym! Nel rispetto delle tradizioni su ogni pavimento che non sia cemento o mattonelle ci si leva le scarpe e il tetto è talmente basso che pensare di lavorare con un Clubbell diventa quantomeno impegnativo. Ma senz'altro un'ambiente sano.

Se mai visiterete questo meraviglioso, una visitina ad una palestra pubblica al costo di 7€ tutto il giorno ve la consiglio vivamente!


mercoledì 21 dicembre 2011

LA SCHEDA D'ALLENAMENTO? SONO IO!

Nel mio lavoro trovo a confrontarmi spessissimo con questo dilemma: scheda si o scheda no?

Che poi, cosa vuol dire scheda realmente? Scheda è il nome comune che viene dato ad un programma di allenamento più o meno strutturato, dipendente direttamente da alcune variabili non trascurabili come esigenze della persona, gli obiettivi da raggiungere, il tempo a disposizione. Non ho elencato alcune altre variabili che influiranno direttamente sul risultato quali alimentazione, motivazione, conoscenze di base del soggetto.


Detto ciò la domanda che mi sorge spontanea e che vi pongo è questa: vi sembra tanto semplice rispondere all’esigenza comune del “mi puoi fare una scheda per allenarmi?” detto così, tanto per avere un qualcosa da fare nel tempo da sprecare in palestra? La risposta è ovvia, ed è per questo che i programmi di allenamento dovrebbero essere fatti considerando i tanti parametri sopra elencati e solo e soltanto sotto la supervisione e il controllo regolare del personal trainer.


Personalmente ho fatto una scelta: non stilo programmi di allenamento. Sembrerà anti-democratica visto che chi non utilizza il mio servizio di personal training non avrà accesso ai miei allenamenti, ma ho fatto questa scelta sulla base di alcune considerazioni:


In primis, credo che nessuno possa ricordarsi tutti i dettagli di ogni esercizio assegnato. D’altra parte è normale: un personal Trainer ha impiegato tempo e denaro per formarsi e analizzare in ogni piccolo dettaglio i movimenti e le sfumature anatomiche e non si può pretendere altrettanto da chi la palestra la frequenta per svago o passione 3 volte a settimana. E’ come pretendere da chi guida di essere un’eccellente meccanico.  Impensabile.  Questo rende  inevitabilmente buona parte degli esercizi inefficace e talvolta pericolosi. 


Inoltre, scena vista e rivista, per quanto una scheda possa essere personalizzata ha una scadenza, un punto oltre al quale ogni persona comincia a non progredire più ed ovviamente ad annoiarsi. In questa fase o decide di rivolgersi nuovamente al trainer, oppure nella peggiore delle ipotesi comincia ad improvvisare grazie a consigli di amici e pseudo-istruttori improbabili, aggiungendo il danno alla beffa. 


Vi pongo un’altra domanda: come si può inoltre programmare il lavoro di una persona per il lunedì tra 3 settimane senza sapere quella persona come starà dal punto di vista psico-fisico? Se avete programmato un’allenamento gambe/addome ad una ragazza e questa proprio quel lunedì ha il ciclo? Rispondetevi da soli.


Ovviamente l’obiezione che mi sentirò dire subito sarà: “Certo Thomas, per te è facile parlare, ma con quello che costa un PT!!”. Vi rimando al mio articolo di qualche tempo fa.


Pertanto, ben vengano promemoria per allenarsi tra le sedute con il Personal Trainer e programmate dallo stesso, ma no assoluto a programmi di allenamento che vadano oltre le due settimane. 


Cari colleghi, come sempre quello che scrivo è solo una mia opinione, ma vi ricordo quello che disse un mio illustre collega: “LA SCHEDA SONO IO”!


Buon allenamento!

sabato 5 novembre 2011

THE FAMILY PLAN - DIMAGRIRE CON IL SISTEMA CST


Ebbene si, dopo qualche tentennamento ed opera di convincimento ed autostima mi sono deciso: presterò il mio fisico “possente” alla scienza, e più precisamente alla causa della CST Family. Da qui il nome: “The Family Plan”.

Ma di cosa si tratta?

L’idea è nata in realtà per andare incontro ad alcune esigenze e curiosità, alcune di tipo personale, altre di tipo scientifico. OK, forse scientifico è un parolone, diciamo che eravamo curiosi di capire se il sistema CST/TACFIT avrebbe potuto ovviare alle esigenze di chi, come me, voleva prima di tutto buttare giù dei chili, senza perdere muscoli e performance, anzi, cercando di aumentare contestualmente queste ultime.

Da qui abbiamo deciso di “usarmi” come caso studio: . un piano di allenamento CST unito ad un piano alimentare propostomi da Head Coach Alberto Gallazzi. Un binomio che nel giro di 3 mesi darà un risultato.

Quale?

Beh, per questo vi chiedo di attendere 3 mesi in cui mi allenerò alternando protocolli TACFIT a sedute con i Clubbells, sessioni di mobilità articolare a circuiti Flowfit, prestando massima attenzione ad un’alimentazione non convenzionale. Non ho dubbio del successo del programma, ma per poterlo dimostrare a tutti ho effettuato diverse valutazioni, quali BIA, plicometria, pesatura e fotografie che saranno pubblicate insieme ad un report più dettagliato possibile tra 90 giorni.

STAY TUNED!

mercoledì 28 settembre 2011

PERCHE' LE DIETE NON FUNZIONANO?

La risposta è tanto semplice quanto snobbata: PERCHE' NESSUNO LE FA!

Cercherò di spiegarmi meglio. Mi sono documentato su molti tipi di dieta, dalla paleo alla dissociata, dalla zona alla iper-proteica, e sulla carta ognuna ha il suo perchè e non può che funzionare! E' come andare da Milano a Roma, di strade ce ne sono diverse, ma alla fine il risultato è lo stesso. Mi sbilancio oltre, anche le diete delle riviste sarebbero certamente utili a chi cerca di perdere peso, ma....

Il problema nasce da subito: convincersi di mettersi a dieta è di per se una lotta tra il bene il male. Da una parte la salute, il benessere e la longevità e dall'altra parte il gusto, il godimento del cibo e l'appagamento. Anche se è vero che vi sono cibi che soddisfano tutti e sei questi criteri, in linea di massima tutti gli altri  cibi si schierano o per una o per l'altra fazione. Purtroppo siamo esseri umani e per natura attratti dal male, per cui tendiamo a scegliere il gusto e l'appagamento.

Il secondo problema è la difficoltà di reperire alcuni cibi e i relativi costi. Se io vi dicessi di mangiare molto salmone selvaggio del pacifico, uno degli alimenti in assoluto migliori, o del petto di pollo BIO, molti di voi avrebbero già difficoltà a reperirlo e i più fortunati si dovranno confrontare con prezzi proibitivi. Spesso questo causa un calo di motivazione e addio dieta.

Il terzo problema di molte diete è la difficoltà di preparazione. Il pesare tutto, il prepararlo secondo regole ferree, esempio fare tutte le verdure al vapore, spesso causa stress, che non solo non favorisce il dimagrimento, ma è una delle motivazioni principali di abbandono.

La quarta problematica è l'aspettativa troppo alta. Chi si mette a dieta vuole perdere tanto peso in poco tempo. Due cose che non si combinano molto bene. Soprattutto il problema nasce se si dimagrisce velocemente e poi si verifica il classico blocco. E' in questo momento che l'80% delle persone fallisce, anche se il blocco è regolarissimo. Superato quest'ostacolo il dimagrimento sarà lento ma progressivo.

Faccio un'appello a dietologi e dietisti, anche se negli ultimi tempi la tendenza sta cambiando: rispettate le abitudini alimentari dei vostri assistiti, spiegate loro quello che succederà al loro corpo nei mesi successivi, supportateli dal punto di vista psicologico.

Detto ciò, concludo ribadendo il concetto: TUTTE LE DIETE FUNZIONANO...BASTA FARLE!

venerdì 26 agosto 2011

CIBO: NON LO SAPEVO!

L'altro giorno ero al bar della mia palestra, intento a lavorare sul PC quando arrvia una signora ed esordisce: "Vorrei un centrifugato!". Alla domanda del barman su cosa ci volesse dentro la signora ha proseguito: "Intanto delle arance, la vitamina C fa tanto bene..una banana, che dopo l'attività fisica mi aiuta tanto e poi, visto ch è estate, mettiamoci anche qualche carota, per l'abbronzatura...che dice?" 
Che doveva dire il barman? D'altra parte come il 99% delle persone comuni non sapeva che stava per preparare un cocktail letale.

Ok ok...ho esagerato un po', ma quello che la signora stava per bere e all'apparenza sembra una bevanda sanissima, in realtà è una bomba calorica, iperglicemizzante e probabilmente pieno di residui di pesticidi.

Con questo esempio ho voluto evidenziare una delle lacune maggiorni che le persone comuni hanno nella loro educazione alimentare: l'ignoranza, intesa proprio come ci ricordavano Aldo, Giovanni, e Giacomo non è altro che ignorare qualcosa.

Se infatti vi chiedessi quale bevanda tra spremuta d'arancia e birra sia più salutare, nessuno avrebbe dubbi puntando sulla prima. In realtà non è proprio così: la spremuta contiene 33 kcal per 100ml ed è altamente iperglicemizzante e ricca di zuccheri della frutta, inoltre spesso viene corretta con dello zucchero da cucina, il che la rende l'alimento perfetto per depositare grasso sulle vostre maniglie. La birra, pur non essendo certamente una bevanda dietetica ha 30 kcal per 100ml, inoltre è ricca di vitamine del gruppo B che servono per la sintesi proteica nei muscoli e nonostante abbia un valore glicemico molto alto (110), ha un contenuto di glucide puro molto basso, rendendo dunque la sua assunzione in quantità normali irrilevante ai fini della glicemia. Se poi la scegliete tedesca la sua purezza la garantisce la legge di purità tedesca che risale addirittura al 1516 e che prescrive che siano usati solo 3 ingredienti: acqua, luppolo e malto d’orzo. Provate a guardare sull’etichetta di un’altra nazione.

Restando tra le bevande voglio sfatare un'altro mito. Quello delle bevande isotoniche per sportivi. Avete presente tutti quei liquidi colorati (e che colori!!) che ci fanno l'occhiolino dagli scafali del supermercato o nel frigo della nostra palestra? Beh, lasciateli là. Innanzitutto perche una bevanda non dev'essere iso-tonica (cioè con la stessa concentrazione di elettroliti che sono presenti nei liquidi umani), ma ipo-tonica, cioè con una concentrazione minore rispetto al corpo umano. Solo così può avvenire una corretta reidratazione. Per non parlare di zuccheri aggiunti che li portano ad avere anche 45 kcal per ogni 100 ml (cioè 225 kcal per bottiglietta), ma anche degli aromi, coloranti e sostanze con denominazioni strane di cui ignoravamo l'esistenza. Se volete una bevanda che si addica meglio, sciogliete dei sali minerali in una bella bottiglia d'acqua naturale.

Abbiamo nominato l’acqua: controllate sempre il valore del residuo fisso ed accertatevi che non si aggiri mai oltre i 100 mg/l, anzi se mi permettete di fare un po’ di pubblicità vi consiglio due acque con un rapporto qualità prezzo più che accettabile: Lauretana e Sant’Anna.

Ma passiamo ora ai cibi: tutti sanno che le verdure fanno bene, ma meglio belle fresche comprate dall’ortofrutta e non quelle congelate, chissà quanti passaggi hanno subito? Sbagliato! Da figlio di contadino vi spiego il percorso che le verdure fresce fanno prima di finire in tavola: vengono intanto raccolte e a fine giornata incassettate e lavate. Quindi se sono state raccolte di mattina una giornata è già passata. In nottata finiscono al mercato ortofrutticolo, quello che vende all’ingrosso. Qui i negozianti acquistano quello che necessita. Poichè i mercati all’ingrosso non sono sempre in posizione comoda e visto che il tempo è denaro, il nostro amico fruttivendolo acquisterà qualcosina in più per i giorni. Intanto un’altra giornata è passata. Ora la verdura finisce parzialmente sul banco del negozio ma in buona parte nella cella frigo, da dove verrà levata all’occorrenza. Noi la acquistiamo, la mettiamo nel nostro frigo e la consumiamo successivamente. Pertanto: nel migliore dei casi la verdura ha 2-3 giorni prima di essere consumata, nel peggiore dei casi anche 6-7 giorni. Cosa volete che sia rimasta delle caratteristiche benefiche? Non voglio spingervi ad acquistare surgelato, ma in questo caso le verdure vengono raccolte, portate nel centro di lavorazione, e spesso la sera stesse sono già surgelate. Una bella differenza.
Ma il mio consiglio finale è quello di rivolgervi direttamente ad un contadino. Oltre ad essere una sana abitudine, spesso vi faranno vivere in diretta il momento della raccolta. Se poi la coltivazione è stata fatta sotto regime biologico, tanto meglio: costa qualcosa di più, ma il gusto e la salute ne guadagnano.

La stessa cosa vale per il pesce. E’ vero che oggiggiorno i trasporti merce sono rapidissimi per cui anche sulle tavole di Milano si può trovare pesce pescato fresco e di altissima qualità. Ma lo saranno anche le orate allevate in Grecia che a sconto troviamo sul banco del pesce nel supermercato? Meditate.
Il pesce surgelato invece spesso viene confezionato già sulle barche, al massimo nello stabilimento al porto di arrivo, dove comunque nella maggior parte dei casi arriva vivo. Tra l’altro ormai ci sono negozi specializzati nel pesce surgelato, non tutto è buono, ma se rischiate qualche tentativo qualcosa di ottimo salta fuori sempre.

E dove vogliamo lasciare il pane?? Tutti lo sappiamo, quello integrale è più salutare. Ma lo è davvero? Si, se fosse davvero integrale. In realtà la dicitura “pane con farina integrale” è piuttosto ingannevole. Indica un pane a cui, oltre al circa 60% di farina bianca viene aggiunta farina integrale in minor misura e crusca che ha un basso costo. Il pane “di farina integrale” purtroppo è difficilmente reperibile, ma in molti supermercati di origine tedesca si trova confezionato. Non è il massimo ma è comunque meglio del pane bianco della tradizione mediterranea. Se invece volete unire l’utile al dilettevole, io mi regalo ognittanto qualche giorno a Monaco di Baviera e torno con 10-15kg di pane squisitissimo che affetto e congelo.

Un’altro alimento molto diffuso e controverso è il pollo. Sulle confezioni o dai macellai se ne leggono di tutte: nostrale, pollo 100% italiano, allevato a terra, allevato all’aperto, ecc. Ma cosa significa in realtà. Se non c’è scritto nulla probabilmente è stato allevato in gabbie minuscole, imbottito di ormoni ed antibiotici e la carne vi cascherà dall’osso prima che arrivi alla bocca. L’allevamento a terra non è molto diverso: migliaia di polli che si spintonano mentre viene loro fornito il solito cibaccio di quelli nelle gabbie. Allevati all’aperto in genere sono quelli di prima che hanno anche la possibilità di vedere la luce del giorno qualche minuto poichè possono uscire dai pollai per 2-3m. Se volete seguire il mio consiglio, rivolgetevi al contadino che ha i polli che corrono per il campo. E’ vero, la carne è più dura e resta attaccata all’osso, ma volete mettere?

Per adesso mi fermo qui, spero di esservi stato utile e di avervi dato una mano ad arricchire la vostra educazione alimentare. So’ che molte cose dette sono correlate a costi maggiori, ma ricordatevi che siete quello che mangiate, e questo non è solo un detto, ma un dato di fatto.

venerdì 5 agosto 2011

DETOX: 4 KG IN 7 GIORNI!

Ebbene sì, non ci ho pensato troppo, mi è stato proposto ed ho testato per voi un programma di detossinazione estrema. 
Vi farò un riepilogo giorno per giorno di quello che ho potuto appurare dal punto di vista fisico e  psicologico. 
Sono certo che non sarà facile viste le ferree regole, soprattutto per un personaggio vizioso come me. 
Ho deciso di cominciare di venerdì, pensando che i primi 3 gg saranno i più duri e finirò giovedì sera. 
Ho deciso di non praticare alcuna attività fisica per rendere l’esperimento il più attendibile possibile.


Riassumo brevemente quello che andrò a testare:

Settimana di detossinazione estrema, volta all’eliminazione delle tossine che in modo cronico si accumulano nel fisico, sovracaricando reni, fegato, ed apparato digerente con tutte le conseguenze che ne seguono.

Durata: 7 giorni, da venerdì 29 Settembre mattina a giovedì 5 Agosto sera.


Cosa posso assumere: frutta (no banane, anguria, melone, arance), verdure di cui il 70% crude, 3-4 litri d’ acqua, tisane di frutta, e a giorni alterni 50g di riso integrale e legumi a volontà. Integro con un multivitaminico/multiminerale ed un depurativo per il fegato a base di broccolo. 
Non devo pesare niente e posso mangiare a volontà. 
Non posso assolutamente condire con sale, solo con spezie e 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva al giorno. 
Tutto dev’essere cotto a vapore o pressione e con acqua minerale naturale.


Cosa è proibito tassativamente: tutto quello che non è elencato sopra, compresi té, caffé, alcoolici, carne, latticini, carboidrati semplici ecc.


Attività fisica: è consigliata nei limiti delle possibilità. La mancanza di carboidrati complessi in modo così drastico potrebbe farsi sentire sotto forma di stanchezza e spossatezza. La mancanza di proteine animali ovviamente non giova all’apparato muscolare.


ARRIVIAMO AL DUNQUE:


Day 1: E’ un venerdì. Avevo deciso di cominciare dalla cena, ma mi sono svegliato motivato, e così ho cominciato la giornata con una pera, una mela ed una pesca. Ho proseguito con una ciotola di rucola e pomodorini conditi con limone ed 1 cucchiaio di olio ed ho bevuto 2 litri di acqua entro le 13.30. In pomeriggio ancora frutta ed acqua, a cena un’insalatona di verdure crude.


Stato fisico: ovviamente essendo il primo giorno non ho potuto apprezzare grossi cambiamenti a parte le frequenti gite al bagno per fare pipì. In generale ho sentito una generale stanchezza e un leggero mal di testa. In serata anche l’intestino ha detto la sua.


Stato mentale: Devo dire che sono partito estremamente motivato, quasi euforico. Già sull’ora di pranzo ha cominciato a farsi sentire un certo nervosismo legato alla fame di cibo abituale, sfociato in depressione pomeridiana anche perchè per fare pipì mi sono dovuto fermare in un’autogrill ritrovandomi circondato da lasagne, roastbeef e patatine! 
Per fortuna sono andato a letto presto e così il Day 1 è finito! Speriamo che domani sia meglio.


DAY 2: oggi potevo mangiare di più. I legumi e i 50g di riso integrale, oltre a frutta e verdura a volontà. Questa prospettiva e quasi 10 ore di sonno mi hanno fatto affrontare meglio la giornata. Ho scoperto che mi spetterebbe anche una fetta di pane di kamut o farro a pranzo e cena, ne ho approfittato a cena.

Stato fisico: ho riposato bene e a lungo, le funzioni corporali hanno cominciato a lavorare a pieno ritmo. Tanta pipì e tantissima pupù. Molta anche la stanchezza, tanto da voler andare a letto già alle 21.


Stato mentale: Il fatto di poter mangiare di più mi ha fatto partire ottimista ed ho sopportato decisamente meglio di ieri la giornata. Certo i cibi non soddisfano appieno il palato, ma lo stomaco sì. Un certo nervosismo di base persiste.


DAY 3: Altra giornata tutta frutta e verdura, per fortuna ho le fette di pane. Cosi dopo una mattinata tutta frutta, a pranzo ho mangiato spinaci conditi col cucchiaioi d’olio e limone, e dei peperoni cotti, con la fetta di pane. Meno acqua del solito, ma ho cercato di recuperare in serata. A cena per fortuna mi sono toccate le verdure al forno, patate comprese, quindi ho fatto a meno della fetta di pane.

Stato fisico: Sono nel pieno della detossinazione e le corse in bagno per vari motivi non si contano. Mi sento bene e sempre meglio, ho resistito anche ai colpi di sonno serali che hanno caratterizzato i primi giorni. 
Macroscopicamente si nota una riduzione del volume dello stomaco, mentre l’intestino tende a sembrare gonfio, dovuto probabilmente alla fermentazione della frutta. Domani ci sarà la pesata intermedia.


Stato mentale: Anche se ormai mi abituo a mangiare senza sale ed ho assimilato certi ritmi, i momenti di crisi arrivano comunque e con puntualità. Il dire “quello che farò” appena finiti questi giorni occupa più di un pensiero al giorno e la soglia di nervosismo si mantiene sana. 
Stranamente le rinunce che più pesano in questa fase sono proprio legate a cibi sani come salmone, tonno, carne, piuttosto che a vizi come aperitivi, dolci o birre ghiacciate.


DAY 4: Anche oggi potevo mangiare 50g di riso e legumi a cena. Ho rinunciato al pane a pranzo, me lo sono concesso la sera con una valanga di ceci ed un’insalatona. Per il resto un po’ meno acqua del solito.


Stato fisico: ho perso 2kg in 3 gg e 5 cm di circonferenza addome. Non male. Comincio ad abituarmi a questo tipo di alimentazione, anche se non ho molta energia per attività extra. La stanchezza serale arriva presto, intorno alle 21.00.


Stato mentale: è stata la giornata più dura. Da una parte la soddisfazione dei 4 gg che stavano finendo, ma davanti la prospettiva di altri 3 gg di agonia. Il nervosismo è andato alle stelle e la voglia di non fare niente è indomabile. Non mi vanno neanche le cose che in genere mi divertirebbero. Depressione? Può essere.


DAY 5: Altro giorno solo a frutta e verdura. Mi sono allietato i pasti con un po’ di guacamole (crema di avocado) e con tanto peperoncino per insaporire i miei piatti. Ho bevuto meno e avevo meno fame. Oggi ho mangiato uva, susine, peperoni, mele e mirtilli, nonchè un insalata mista scondita.


Stato fisico: Mi sento bene, anche se la fame persiste. Non tanto come sensazione quanto di voglia di proteine. Le funzioni corporali hanno rallentato, ma mi sono accorto di alcuni miglioramente dello stato di salute generale come ad esempio le gengive che non sanguinano più durante la pulizia dentale.


Stato mentale: Ormai sono rassegnato e ormai vedo il traguardo! Ciò non vuol dire che la “soglia d’attenzione” per gli altri sia bassa, sono ancora nervosissimo. A chi mi sta intorno ho chiesto comprensione, ma non sempre se ne ricordano. Altri due giorni davanti....

DAY 6: Mi sto sforzando di bere gli almeno 3 litri prescritti. Oggi è un’altro giorno con legumi e farro (in sostituzione del riso) rigorosamente integrale. A pranzo dunque farro integrale, pomodorini, rucola e cipolle di tropea. 
Durante il resto della giornata frutta a gogo con susine, ribes e compagnia bella e a cena la fetta di pane di kamut e fagioli con pomodoro.


Stato fisico: come dire, tutto procede tranquillo. Niente a che vedere con DAY 2&3, ma continuo a sentirmi pulito. La stanchezza persiste soprattutto in pomeriggio.


Stato mentale: Come detto, la prospettiva di un solo altro giorno mi dà forza, anche se pensare ad altre 24 ore senza cibo appagante non mi sembra che potrà essere una festa! Continuo ad avere sintomi di depressione e mal di testa, probabilmente dovuto alla mancanza di carboidrati e grassi.


DAY 7: E’ l’ultimo giorno di questa durissima settimana. E come tale scorre abbastanza veloce, anche se ho continuato a guardare l’orologgio di continuo. Era la giornata solo frutta e verdura. Come nelle altre ho abusato di frutti di ogni genere comprese di bacche (more oggi). Ho bevuto abbastanza, sicuramente ho superato i 3 litri, ed ho bevuto anche durante la notte dovendomi alzare 3 volte.


Stato fisico: sono cambiato. Ho una silouhette diversa. Certo, non sono un grissino, ma le magliette abbondano e mi sento più leggero. Non ho disturbi di sorta che prima mi affliggevano, dormo piuttosto bene e non ho più alcun problema digestivo.


Stato mentale: l’ultimo giorno è durissimo. Sai che sei alla fine, sai che domani “potrai” e tutto ciò ti allunga i minuti in ore e ti fà sembrare una susina uno scarafaggio. A cena ho mangiato per inerzia e solo perchè sapevo che sarei andato a letto da lì a poco. Comunque...E’ FINITAAA!!!


DAY 8 >: Il primo giorno dopo i 7 gg di fasti sarà di assoluta libertà. 
Colazione al bar (no zucchero), pranzo con pasta di kamut integrale al salmone e a cena andrò fuori per una tagliata di manzo ed un buon bicchiere di vino. 
Da domani cercherò di mantenere un regime simile a quello di questa settimana, aggiungendo cibi altamente proteici come: carne di manzo e pollo, salmone, tonno e uova. Cercherò di non usare carboidrati raffinati e se mangerò riso o pasta lo farò solo a pranzo e rigorosamente integrali. 
Come sempre le “diete” non dovrebbero essere fine a sé stesse, ma dovrebbero lasciarci una nuova coscienza alimentare. Ne farò tesoro.


REPORT FINALE:


Resoconto fisico: devo dire che sono rimasto sorpreso ma fino ad un certo punto, nel senso che credevo in quello che facevo. E sono stato ripagato. Ho perso 4kg in 7 giorni, ma ATTENZIONE signore: ho perso 4 kg di peso, non sono necessariamente dimagrito. La componente maggiore è da imputarsi ai liquidi in eccesso che trattenevo e che in mancanza di sale e con un’idratazione abbondante (3 litri o più di acqua al giorno) sono stati eliminati rapidamente. 
Quello a cui dò maggiore importanza è la perdita dei cm di circonferenza: 5,5cm a livello dello stomaco e ben 7cm a livello dell’addome, segno evidente della miglior funzionalità dell’apparato digerente nel suo complesso, reni e fegato compresi. La mancanza assoluta di proteine animali ha probabilmente intaccato la mia struttura muscolare, grazie al famosissimo processo di catabolismo, ma in una settimana sola il danno dovrebbe essere ridotto al minimo. La scelta di non fare attività fisica ha reso l’esperimento più attendibile, ma l’inattività mi ha causato una lieve sciatalgia. Ovviamente se decideste di seguire questo regime alimentare, accompagnandolo ad un’attività fisica regolare, i risultati dovrebbero essere amplificati senz’altro. 
In conclusione consiglierei vivamente una settimana detossinante a tutti, viste le normali abitudini alimentari medie. Può solo che giovare al vostro benessere e rendervi più sani ed efficienti.


Resoconto mentale: E’ durissima!! Per uno vizioso come me in realtà è una violenza vera e propria. 
Premetto che questo aspetto è assolutamente soggettivo. A chi mangia poca carne, non ama vino e birra, prende pochi caffè non sembrerà difficile, ma per un carnivoro come me le privazioni sono state delle torture, in alcuni frangenti. A chi decidesse di fare questa settimana DETOX consiglio di pensarci non una volta, ma 6 o 7! Anche perchè o la si fà bene o si rinuncia. 
Io personalmente non ho sgarrato nemmeno una volta: nè un chicco di sale, nè un caffè, e nemmeno un pezzo di ciccia. La cosa più difficile per me sono state le pubblicità in TV del tonno e compagnia, passare per strada e vedere i Bigmac di McDonald’s sui cartelloni (io che ci andrò 2 volte l’anno) o vedere i miei commensali divorare hamburger di manzo e parmigiano. In definitiva direi che è dura ma ne vale la pena.


BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!!